Comprare casa con 100 euro è possibile o si tratta di una truffa? Online si possono leggere alcune proposte di acquisto immobiliare a cifre irrisorie. Cerchiamo di capire di che cosa si tratta.
Crowdfunding immobiliare apre le porte in Italia: come funziona e rischi
Quando si parla di comprare casa a 100 euro ci riferiamo forse all’importo delle singole rate? No: del resto anche così sarebbe impensabile se stiamo alla durata media dei mutui concessi per acquisti immobiliari e ai prezzi delle case.
Chi decide di investire su questa piattaforma di social lending, di fatto trasferisce il suo denaro a società terze che si occupano di acquistare gli immobili, ristrutturarli e metterli a reddito o venderli. Questo passaggio, e anche i rendimenti dell’investimento, vengono gestiti da un istituto di pagamento, Lemon Way, un alter ego di Paypal per intenderci. In altre parole i controlli della Banca d’Italia interesserebbero l’istituto di credito non la piattaforma, che si limita ad operare come vetrina online.
Comprare casa a Milano online: l’investimento conviene?
Il primo dubbio degli utenti che per la prima volta sentono parlare di crowdfunding immobiliare è: chi sceglie le case su cui investire? E con quali criteri? I canali usati vanno dalle classiche agenzie immobiliari ai siti di annunci case fino alle proposte degli stessi utenti.
Ma quali garanzie ci sono? Proprio perché questi siti operano come vetrine di annunci, non sono responsabili “dell’investimento, né del prodotto” ma tuttalpiù di eventuali guasti al corretto funzionamento della piattaforma dal punto di vista meramente informatico. Ogni utente, quindi, deve essere ben consapevole che “l’investimento in oggetto comporta l’accettazione del rischio di perdita totale o parziale del capitale, del rischio di non ottenere il rendimento monetario atteso e del rischio di mancanza di liquidità”. Per ogni progetto, comunque, al momento non è possibile investire più di tre mila euro quindi in questo senso i rischi sono ridotti (totale 10 mila euro annui da dividere in diversi progetti).
Quando la raccolta fondi raggiunge la cifra necessaria, il denaro viene passato a queste Srl che “ricevono il prestito da parte degli investitori, acquistano l’appartamento, lo ristrutturano, lo affittano e restituiscono l’interesse equivalente all’affitto dell’appartamento”. Tecnicamente quindi chi investe nel progetto non diventa proprietario dell’immobile pro quota ma acquista titoli della società che compra l’asset.
Alcuni “cuscinetti di tutela” ci sono: nel caso di affitto, ad esempio, sono coperti i primi sei mesi in caso di inquilini insolventi.
In conclusione, quindi, non possiamo parlare assolutamente di truffa ma si tratta pur sempre di una novità, seppure dal grande potenziale, quindi è bene essere consapevoli del funzionamento e dei rischi. Non essendo previsti in molti casi importi minimi ben si possono investire anche soli 100 euro ma, come visto sopra, dire che si diventa proprietari di casa con questa cifra (così come sponsorizzato da qualcuno online) è improprio. Altre piattaforme simili, invece, prevedono un investimento minimo di ingresso ma siamo comunque su cifre molto basse (Walliance ad esempio parte da 500 euro).