Lo sai che puoi comprare i contributi per andare in pensione? In effetti, è così, anche se forse usare il termine “comprare” non è del tutto corretto. Infatti, parliamo più precisamente di prosecuzione volontaria dei versamenti, utile a chi ha interrotto la propria carriera lavorativa per raggiungere i requisiti mancanti per accedere alla pensione. Si tratta di uno strumento previdenziale molto conosciuto, ma soggetto a precisi vincoli e limiti. Una recente circolare dell’INPS ha reso noti i valori aggiornati al 2025. Vediamo quindi quanto costa comprare un anno di contributi.
Comprare un anno di contributi? Servono 4.141 euro, lo dice l’INPS
Il termine “comprare contributi” può sembrare improprio nella forma, ma rispecchia sostanzialmente ciò che accade: attraverso i versamenti volontari, il lavoratore paga di tasca propria la contribuzione utile per la futura pensione.
Questo strumento è frequentemente utilizzato dai lavoratori che presentano lacune contributive tali da impedire l’accesso alla pensione.
La prosecuzione volontaria è particolarmente diffusa tra i lavoratori autonomi con buchi contributivi, ma è altrettanto utile ai lavoratori dipendenti che devono raggiungere il requisito contributivo richiesto per accedere alla pensione anticipata ordinaria.
Per accedere al versamento volontario dei contributi, tuttavia, non è sufficiente la sola volontà del lavoratore. Non ci sono automatismi: serve infatti un’apposita autorizzazione da parte dell’INPS, che autorizza formalmente la prosecuzione dei pagamenti contributivi nonostante l’interruzione della carriera lavorativa. La domanda va presentata seguendo le consuete procedure telematiche sul sito istituzionale dell’INPS, in area riservata, tramite SPID, CIE o CNS, oppure tramite patronato.
A chi si rivolge la prosecuzione volontaria
Ricapitolando, il lavoratore che ha cessato o interrotto l’attività lavorativa può usufruire della cosiddetta prosecuzione volontaria dei contributi, finalizzata sia al raggiungimento del diritto alla pensione sia ad aumentarne l’importo.
Possono usufruire di questa opportunità tutti coloro che non svolgono più alcuna attività lavorativa, indipendentemente dal fatto che fossero lavoratori dipendenti, autonomi o parasubordinati. È una facoltà aperta anche a coloro che sono iscritti alla Gestione Separata e ai lavoratori con contratti part-time.
Una condizione fondamentale per ottenere il via libera alla prosecuzione volontaria è infatti la cessazione o interruzione definitiva di qualsiasi attività lavorativa con obbligo contributivo.
Quanto costa effettivamente comprare un anno di contributi
Una volta ottenuta l’autorizzazione, il lavoratore può iniziare a effettuare i pagamenti secondo le classiche tempistiche trimestrali. Questo significa che non è possibile versare un intero anno di contributi in un’unica soluzione, coprendo immediatamente tutti i contributi mancanti.
La prosecuzione volontaria segue, infatti, la normale modalità di versamento trimestrale. Inoltre, chi riceve l’autorizzazione non è obbligato a versare con continuità: può interrompere e riprendere liberamente, poiché il diritto alla prosecuzione volontaria non decade nel tempo.
Come anticipato, l’INPS ha recentemente confermato tramite la circolare n. 58 del 2025 l’aumento degli indicatori, e quindi degli importi da versare per la prosecuzione volontaria. Nel 2025, per un anno intero di versamenti contributivi, il costo è fissato a 4.141 euro. Un aumento rispetto al 2024, quando per la stessa operazione bastavano 4.109 euro.
Tutte cazzate, alla fine ci sono vincoli e non puoi fare niente di niente, tutta acqua calda, notizie vecchie e stravecchie,peccato