Con il ricalcolo contributivo in pensione anche a 65 anni, ecco come e perché

Come rientrare nei vantaggi della pensione anticipata con il sistema contributivo, scegliendo il computo nella Gestione Separata INPS.
1 anno fa
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gestione separata pensione

Il ricalcolo della pensione con il contributivo può essere sia un obbligo per determinate misure sia una facoltà per alcuni lavoratori. Ma perché un lavoratore dovrebbe scegliere il ricalcolo contributivo che notoriamente è penalizzante? Effettivamente il dubbio potrebbe essere più che lecito. Ma alcuni vantaggi esistono, altrimenti non ci sarebbero lavoratori che opterebbero per questo genere di ricalcolo. Con il ricalcolo contributivo si può andare in pensione anche a 65 anni. Ecco come e perché è una possibilità da non sottovalutare.

“Ho 65 anni appena compiuti.

Mi trovo con 30 anni di contributi versati, di cui 4 anni versati prima del primo gennaio 1996. Secondo un mio consulente, posso optare per il computo nella Gestione Separata sfruttando la pensione anticipata contributiva che altrimenti non mi toccherebbe visto che ho iniziato a lavorare prima del 1996. Premetto che dei miei contributi, 7 anni sono proprio nella Gestione Separata INPS.”

Con il ricalcolo contributivo in pensione anche a 65 anni, ecco come e perché

Il ricalcolo contributivo della prestazione non varia in genere le soglie per poter andare in pensione. Perché permette il pensionamento a 67 anni con la pensione di vecchiaia e pure con 42 anni e 10 mesi di contributi versati per le pensioni anticipate degli uomini. E con un anno in meno di versamenti per le donne. Proprio alle donne invece si applica una particolare misure che permette un netto anticipo e che parte proprio dal ricalcolo contributivo. La misura si chiama Opzione donna. Misura che una lavoratrice che rispetta i requisiti può scegliere, come dice lo stesso nome della misura. Ma il calcolo contributivo della prestazione in questo caso non prevede opzioni essendo l’unico ammissibile. Sempre contributiva è la pensione anticipata a 64 anni di età e 20 anni di contributi.

In questo caso più che un ricalcolo contributivo la prestazione prevede che non ci siano contributi versati in sistemi differenti da quello contributivo appunto.

Nessuna scelta anche per questa misura. Perché è ad appannaggio solo ed esclusivamente di soggetti privi di versamenti precedenti il primo gennaio 1996. Che è la data a partire dalla quale il sistema contributivo è entrato in vigore.

Calcolo contributivo, Gestione Separata e contributi

Sempre di calcolo contributivo si parla per chi opta per il computo nella Gestione Separata. Ed in questo caso la scelta è del lavoratore. Ed è questa la cosa a cui fa riferimento la nostra lettrice, che però evidentemente non ha ben chiaro il funzionamento di questo strumento. Con il computo nella Gestione Separata INPS infatti, si può richiedere la pensione anche a 65 anni. Perché ha gli stessi requisiti della cosiddetta opzione al contributivo, ed è perfettamente compatibile con la già citata pensione anticipata contributiva a 64 anni con 20 di versamenti.

Oltre che essere iscritti, come logica vuole, alla Gestione Separata INPS, l’opzione si applica a lavoratori che hanno almeno 15 anni di contributi e di questi, almeno 5 nel sistema contributivo. E i contributi precedenti il 1996 devono essere inferiori a 18 anni. Tutto parte dall’articolo numero 3 del DM numero 282 del 1996. Che di fatto apre le porte alla presa di coscienza che con il ricalcolo contributivo andare in pensione anche a 65 anni è possibile.

Pensione anticipata, ma solo a fronte di un assegno pari ad almeno 1.409,16 euro al mese

Tornando al quesito della nostra lettrice, le diciamo che nulla vieta di andare in pensione a 65 anni di età come li ha lei oggi. Perché come detto, il computo nella Gestione Separata può essere in linea con la misura che si chiama pensione anticipata contributiva. L’unico vincolo che la nostra lettrice deve considerare, e di cui noi non abbiamo notizia certe in base ai dati che ci fornisce, è sul calcolo dell’assegno che andrà a percepire. Perché per la pensione anticipata contributiva serve che la pensione sia pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale.

Ed oggi visto che l’assegno sociale è pari a 503,27 euro al mese, la pensione per essere liquidata con questa misura di pensionamento anticipato, deve arrivare ad essere almeno pari a 1.409,16 euro al mese. Con il ricalcolo contributivo quindi, in pensione anche a 65 anni è una possibilità.

 

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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