Il ricalcolo della pensione con il contributivo può essere sia un obbligo per determinate misure sia una facoltà per alcuni lavoratori. Ma perché un lavoratore dovrebbe scegliere il ricalcolo contributivo che notoriamente è penalizzante? Effettivamente il dubbio potrebbe essere più che lecito. Ma alcuni vantaggi esistono, altrimenti non ci sarebbero lavoratori che opterebbero per questo genere di ricalcolo. Con il ricalcolo contributivo si può andare in pensione anche a 65 anni. Ecco come e perché è una possibilità da non sottovalutare.
“Ho 65 anni appena compiuti.
Con il ricalcolo contributivo in pensione anche a 65 anni, ecco come e perché
Il ricalcolo contributivo della prestazione non varia in genere le soglie per poter andare in pensione. Perché permette il pensionamento a 67 anni con la pensione di vecchiaia e pure con 42 anni e 10 mesi di contributi versati per le pensioni anticipate degli uomini. E con un anno in meno di versamenti per le donne. Proprio alle donne invece si applica una particolare misure che permette un netto anticipo e che parte proprio dal ricalcolo contributivo. La misura si chiama Opzione donna. Misura che una lavoratrice che rispetta i requisiti può scegliere, come dice lo stesso nome della misura. Ma il calcolo contributivo della prestazione in questo caso non prevede opzioni essendo l’unico ammissibile. Sempre contributiva è la pensione anticipata a 64 anni di età e 20 anni di contributi.
In questo caso più che un ricalcolo contributivo la prestazione prevede che non ci siano contributi versati in sistemi differenti da quello contributivo appunto.
Calcolo contributivo, Gestione Separata e contributi
Sempre di calcolo contributivo si parla per chi opta per il computo nella Gestione Separata. Ed in questo caso la scelta è del lavoratore. Ed è questa la cosa a cui fa riferimento la nostra lettrice, che però evidentemente non ha ben chiaro il funzionamento di questo strumento. Con il computo nella Gestione Separata INPS infatti, si può richiedere la pensione anche a 65 anni. Perché ha gli stessi requisiti della cosiddetta opzione al contributivo, ed è perfettamente compatibile con la già citata pensione anticipata contributiva a 64 anni con 20 di versamenti.
Oltre che essere iscritti, come logica vuole, alla Gestione Separata INPS, l’opzione si applica a lavoratori che hanno almeno 15 anni di contributi e di questi, almeno 5 nel sistema contributivo. E i contributi precedenti il 1996 devono essere inferiori a 18 anni. Tutto parte dall’articolo numero 3 del DM numero 282 del 1996. Che di fatto apre le porte alla presa di coscienza che con il ricalcolo contributivo andare in pensione anche a 65 anni è possibile.
Pensione anticipata, ma solo a fronte di un assegno pari ad almeno 1.409,16 euro al mese
Tornando al quesito della nostra lettrice, le diciamo che nulla vieta di andare in pensione a 65 anni di età come li ha lei oggi. Perché come detto, il computo nella Gestione Separata può essere in linea con la misura che si chiama pensione anticipata contributiva. L’unico vincolo che la nostra lettrice deve considerare, e di cui noi non abbiamo notizia certe in base ai dati che ci fornisce, è sul calcolo dell’assegno che andrà a percepire. Perché per la pensione anticipata contributiva serve che la pensione sia pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale.