Sembra essere durato davvero poco l’effetto Trump positivo sulle crypto. Il mercato delle criptovalute ha infatti subito un duro colpo dopo l’annuncio dei nuovi dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti. Le tensioni economiche globali e le incertezze sui mercati hanno spinto gli investitori a una massiccia vendita di asset digitali, provocando un netto calo del valore di Bitcoin ed Ethereum.
Bitcoin in caduta: perdita del 6%
Dopo aver superato la soglia psicologica dei 100.000 dollari nei giorni scorsi, Bitcoin è crollato del 6%, toccando quota 94.160 dollari. Il ribasso è stato accentuato dal generale clima di incertezza nei mercati finanziari, che ha portato gli investitori a ridurre la loro esposizione su asset considerati rischiosi.
Gli analisti ritengono che il calo possa essere momentaneo e legato a una fase di correzione dopo i recenti guadagni. Tuttavia, l’impatto della politica protezionistica statunitense potrebbe innescare ulteriori vendite, spingendo Bitcoin ancora più in basso. Anche Ethereum ha subito una forte flessione, registrando un calo del 26% nelle contrattazioni asiatiche. Il secondo asset digitale più importante ha risentito della fuga di capitali dagli investimenti ad alto rischio, riflettendo l’andamento negativo che ha coinvolto l’intero comparto crypto.
Ethereum e le altre crypto seguono la tendenza negativa
Oltre a Bitcoin ed Ethereum, anche altre altcoin hanno subito perdite significative. La capitalizzazione totale del mercato delle criptovalute ha registrato una contrazione importante, segno che gli investitori stanno spostando il capitale verso asset più stabili come l’oro e il dollaro. Gli esperti del settore ritengono che la volatilità rimarrà elevata nelle prossime settimane, con possibilità di ulteriori ribassi se le tensioni commerciali dovessero intensificarsi.
Tuttavia, in passato Bitcoin ha dimostrato di saper recuperare rapidamente dopo fasi di forte correzione.
Gli investitori rimangono in attesa di ulteriori sviluppi, monitorando con attenzione l’evoluzione dei mercati globali e le decisioni della Federal Reserve, che potrebbero influenzare direttamente il settore crypto. L’attuale flessione del mercato crypto è strettamente legata all’aumento dell’incertezza economica globale. L’annuncio dei nuovi dazi statunitensi su Cina, Messico e Canada ha innescato una reazione a catena nei mercati finanziari, portando gli investitori a spostare i capitali su asset più sicuri. Storicamente, le criptovalute sono considerate strumenti ad alta volatilità e tendono a subire forti oscillazioni nei momenti di tensione economica.
Cosa succederà alle crypto?
Il calo del Bitcoin coincide con un periodo di prese di profitto da parte di grandi investitori istituzionali. Dopo aver raggiunto il massimo storico oltre i 100.000 dollari, molti trader hanno deciso di liquidare parte delle loro posizioni, contribuendo a un’ondata di vendite che ha trascinato verso il basso l’intero settore. Anche le cosiddette whale, i grandi detentori di criptovalute, hanno mostrato movimenti significativi nelle ultime ore, segnale che il mercato potrebbe attraversare una fase di consolidamento.
Nonostante il brusco calo, alcuni analisti ritengono che questa correzione possa rappresentare un’opportunità di acquisto per chi crede nel lungo termine. Bitcoin ed Ethereum hanno già affrontato fluttuazioni simili in passato, riuscendo a recuperare terreno grazie al crescente interesse da parte degli investitori istituzionali e all’adozione sempre più ampia delle criptovalute nei mercati tradizionali.
Ad ogni buon conto, molto dipenderà dall’evoluzione del quadro macroeconomico. Se le tensioni commerciali dovessero aggravarsi o se la Federal Reserve decidesse di mantenere un atteggiamento restrittivo sulla politica monetaria, potremmo assistere a ulteriori pressioni ribassiste sul mercato delle criptovalute. Viceversa, segnali di distensione economica o nuovi sviluppi positivi nel settore crypto, come l’approvazione di ETF su Bitcoin spot negli Stati Uniti, potrebbero favorire un rimbalzo delle quotazioni. Per ora, gli investitori rimangono in attesa di ulteriori indicazioni, consapevoli che la volatilità continuerà a essere un elemento centrale nel mondo delle criptovalute.
I punti più importanti.
- Bitcoin scende del 6% sotto i 95.000 dollari, Ethereum perde il 26% nelle contrattazioni asiatiche.
- I nuovi dazi USA generano incertezza nei mercati, spingendo gli investitori a vendere asset rischiosi come le criptovalute.
- Possibile recupero se l’adozione istituzionale cresce, ma ulteriori ribassi se le tensioni economiche continueranno.