Concordato Preventivo Biennale: Cos’è, requisiti e vantaggi per imprese e professionisti

Grazie al concordato preventivo biennale imprese e professionisti possono conoscere in anticipo il carico fiscale per due anni consecutivi
2 mesi fa
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concordato preventivo biennale
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Tra le novità più importanti della riforma fiscale c’è sicuramente il concordato preventivo biennale. Si tratta di un nuovo strumento fiscale che permette a imprese e professionisti di accordarsi in anticipo con il Fisco sul reddito da dichiarare per un biennio. Possono sfruttare il concordato preventivo non solo i soggetti ISA effettivi ma anche i contribuenti in regime forfettario. Per questi ultimi soggetti a oggi il CPB è solo sperimentale ossia varrà per il periodo d’imposta 2024. Ai forfettari sarà dedicato un ulteriore e specifico approfondimento sul CPB.

Per i soggetti ISA già da quest’anno ci si potrà accordare sul reddito 2024 e 2025. La proposta di concordato poi potrà essere rinnovata al termine dei due anni.

Nel presente approfondimento analizzeremo i principali aspetti del concordato preventivo biennale con l’Agenzia delle entrate: soggetti interessati, vantaggi, requisiti di adesione, calcolo del reddito concordato, decadenza.

Cos’è il Concordato Preventivo Biennale?

Il concordato preventivo biennale è stato previsto nella riforma fiscale. In particolare con il D.Lgs n°13/2024.

Si tratta di un nuovo strumento fiscale nelle mani del contribuente e del Fisco che permette loro di trovare un accordo preventivo sui redditi da dichiarare. Il CPB ha effetti ai fini delle imposte sui redditi (IRES e IRPEF) e ai fini IRAP. Non ha alcun impatto sull’Iva.

A chi è rivolto il CPB?

Il concordato ha ad oggetto i redditi di impresa e di professione. Dunque, lavoratori autonomi, imprenditori e società possono sfruttare i vantaggi del concordato preventivo biennale.

I lavoratori dipendenti non possono accedere al concordato preventivo biennale.

Vantaggi del Concordato Preventivo Biennale

Oltre al fatto di avere contezza in anticipo del reddito da dichiarare per due anni consecutivi il concordato preventivo biennale porta con se una serie di vantaggi.

Infatti non è sbagliato parlare di un vero e proprio regime premiale.

In particolare, i soggetti che hanno aderito alla proposta:

  • sono esclusi dagli accertamenti di cui all’articolo 39 del DPR 600/1973;
  • accedono ai benefici premiali specifici del regime ISA (compresi quelli relativi all’Iva).

L’esclusione dagli accertamenti opera a condizione che, in esito all’attività istruttoria dell’Amministrazione finanziaria, non ricorrano le specifiche cause di decadenza dal CPB.

I vantaggi per i soggetti ISA

I soggetti ISA possono sfruttare il seguente regime premiale:

  • l’esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione di crediti per un importo non superiore a 70.000 euro annui relativamente all’Iva e per un importo non superiore a 50.000 euro annui relativamente alle imposte dirette e all’IRAP;
  • l’esonero dall’apposizione del visto di conformità ovvero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi Iva per un importo non superiore a 70.000 euro annui;
  • l’esclusione dell’applicazione della disciplina delle società non operative;
  • l’esclusione degli accertamenti basati sulle presunzioni semplici;
  •  l’anticipazione di almeno un anno, con graduazione in funzione del livello di affidabilità, dei termini di decadenza per l’attività di accertamento;
  • l’esclusione dal c.d. redditometro.

Requisiti per Accedere al Concordato Preventivo Biennale

Possono accedere al CPB coloro che, con riferimento al periodo d’imposta precedente a quello cui si riferisce l’accordo, non hanno debiti tributari o contributivi definitivamente accertati con sentenza irrevocabile o con atti impositivi non più soggetti a impugnazione. Ovvero, entro i termini per aderire al Concordato, hanno estinto i predetti debiti in misura tale che l’ammontare complessivo del debito residuo, compresi interessi e sanzioni, risulti inferiore alla soglia di 5.000 euro.

Con la circolare n° 18/e 2024 sul CPB, l’Agenzia delle entrate ha fornito i primi chiarimenti.

Chi non può accedere al concordato preventivo biennale?

Non possono accedere al CPB con l’Agenzia delle entrate i contribuenti per i quali sussiste anche solo una delle seguenti cause di esclusione:

  • mancata presentazione della dichiarazione dei redditi in relazione ad almeno uno dei tre periodi d’imposta precedenti a quelli di applicazione del Concordato, in presenza dell’obbligo a effettuare tale adempimento (condizione prevista per contribuenti ISA e forfettari);
  • condanna per uno dei reati tributari previsti dal decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, dall’articolo 2621 del codice civile, nonché dagli articoli 648-bis, 648-ter e 648-ter 1 del codice penale, commessi negli ultimi tre periodi d’imposta antecedenti a quelli di applicazione del Concordato. Alla pronuncia di condanna è equiparata la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti (condizione prevista per contribuenti ISA e forfettari);
  • conseguimento, nel periodo d’imposta precedente a quelli cui si riferisce la proposta, di redditi o quote di redditi, comunque denominati, in tutto o in parte, esenti, esclusi o non concorrenti alla base imponibile, in misura superiore al 40 per cento del reddito derivante dall’esercizio d’impresa o di arti e professioni (condizione prevista per contribuenti ISA ).

Altre cause di esclusione

  • Adesione, durante il primo periodo d’imposta oggetto del concordato, al regime forfettario di cui all’articolo 1, commi da 54 a 89, della legge n. 190 del 2014 (condizione prevista per contribuenti ISA e forfettari).
  • Realizzazione, durante il primo periodo d’imposta oggetto di concordato, di operazioni di fusione, scissione, conferimento ovvero modifica della compagine sociale con riferimento a società o associazioni di cui all’articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 (condizione prevista per contribuenti ISA).

La dichiarazione relativa all’assenza di condanne penali è resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR n.

445/2000.  In caso di dichiarazioni mendaci è prevista l’applicazione delle sanzioni penali ai sensi dell’art. 76 del citato DPR.

Come Funziona il Concordato Preventivo Biennale: la procedura di Adesione

Per i soggetti ISA l’adesione al concordato preventivo biennale avviene in dichiarazione dei redditi.

Nello specifico, l’adesione passa dalla compilazione del c.d. modello CPB. Tale modello è considerato parte integrante dei modelli utilizzati per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli ISA.

Il modello è presentato congiuntamente al modello ISA in fase di presentazione della dichiarazione, modello Redditi.

Con il modello CPB il contribuente comunica al Fisco i  dati rilevanti ai fini del calcolo della proposta di CPB.

Il reddito oggetto di concordato

I redditi oggetto di CPB riguardano:

  • il reddito di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni, senza considerare i valori relativi a plusvalenze e minusvalenze di cui al citato articolo 54, commi 1-bis e 1-bis.1 del TUIR;, redditi o quote di redditi relativi a partecipazioni in soggetti di cui all’articolo 5 del TUIR ovvero corrispettivi percepiti a seguito di cessione della clientela o di elementi immateriali riferibili all’attività artistica o professionale;
  • il reddito d’impresa, senza considerare: i valori relativi a plusvalenze, minusvalenze, sopravvenienze attive nonché minusvalenze, sopravvenienze passive e perdite su crediti; utili o perdite relativi a partecipazioni in soggetti di cui all’articolo 5 del TUIR, a un Gruppo di interesse economico GEIE o derivanti da partecipazioni in società di capitali aderenti al regime di trasparenza; ovvero utili distribuiti, in qualsiasi forma e sotto qualsiasi denominazione, da società ed enti di cui all’articolo 73, comma 1 del TUIR.

Il reddito d’impresa ovvero di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni non può assumere un valore inferiore a 2.000 euro. Lo stesso limite vale ai fini IRAP.

Il calcolo del reddito nel concordato preventivo biennale (soggetti ISA)

In data 15 giugno 2024 il Il Ministero dell’economia e delle Finanze ha approvato un decreto che fissa nello specifico la metodologia di calcolo del CPB. Ossia del reddito proposto al contribuente.

Partendo dal reddito dichiarato dal contribuente rispetto al 2023, per la definizione della proposta concordataria vengono previsti i seguenti passaggi:

  • misurazione dei singoli indicatori elementari di affidabilità e anomalia;
  • valutazione dei risultati economici nella gestione operativa negli ultimi tre periodi di imposta, compresa quella oggetto di dichiarazione;
  • confronto con valori di riferimento settoriali;
  • criterio formulazione base IRAP;
  • rivalutazione con proiezioni macroeconomiche per i periodi d’imposta 2024 e 2025.

Dunque il calcolo è collegato alla valutazione dell’affidabilità fiscale del contribuente.

Da qui, la proposta di concordato preventivo biennale tiene conto del livello massimo di ricavi/compensi associati al voto più alto: ossia a 10. Successivamente entra in gioco un coefficiente che insieme ad ulteriori rivalutazioni porta alla proposta di reddito definitiva. Proposta che il contribuente può accettare o rifiutare.

A ogni modo, qui trovi disponibile la metodologia dettagliata per il calcolo del CPB.

Effetti del concordato preventivo

L’accettazione della proposta obbliga il contribuente, nei periodi d’imposta oggetto di concordato ad:

  • adempiere agli ordinari obblighi contabili e dichiarativi,
  • riportare gli importi concordati nelle dichiarazioni dei redditi e IRAP dell’imposta regionale;
  • comunicare i dati ISA con i relativi modelli.

Cause di cessazione e decadenza del Concordato Preventivo Biennale

Le cause di decadenza dal concordato preventivo possono essere diverse.

Ad esempio, c’è decadenza se in ipotesi di acc.to nei periodi di imposta oggetto del concordato o in quello precedente, risultano:

  • attività non dichiarate o l’inesistenza o l’indeducibilità di passività dichiarate, per un importo superiore al 30 per cento dei ricavi dichiarati;
  • commissione di altre violazioni di non lieve entità.

Ulteriori ipotesi di decadenza sono da ricondurre alla commissione di reati tributari relativamente ai periodi di imposta oggetto del concordato. Ancora, la comunicazione inesatta o incompleta dei dati rilevanti ai fini ISA.  In misura tale da determinare un minor reddito o valore netto della produzione oggetto del concordato per un importo superiore al 30 per cento.

Rappresentano cause di decadenza anche l‘omesso modello Redditi,  IRAP, 770 e Iva.

Conclusioni

Il concordato preventivo biennale rappresenta uno strumento di massima utilità per imprese e professionisti che desiderano avere una programmazione del proprio carico fiscale. Questo strumento consente di fissare in anticipo il reddito ossia il carico fiscale per due anni, attivando una protezione dagli accertamenti del Fisco nonché  facilitando la pianificazione della propria attività. Tuttavia, è fondamentale rispettare tutte le condizioni previste dall’accordo per evitare la decadenza e le conseguenti verifiche retroattive.

Riassumendo…

  • Grazie al concordato preventivo biennale imprese e professionisti possono conoscere in anticipo il carico fiscale per due anni consecutivi;
  • il concordato preventivo con l’Agenzia delle entrate può essere rinnovato ogni biennio;
  • violazioni fiscali o dichiarazioni mendaci possono portare alla revoca del concordato;
  • anche i debiti per cartelle esattoriali oltre 5.000 possono impedire l’accesso al CPB.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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