Concordato preventivo biennale esteso a tutti. Niente controlli del Fisco per due anni (novità requisiti e procedura)

Il Governo ha approvato in via definitiva il decreto in materia di accertamento e concordato preventivo biennale
11 mesi fa
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Concordato preventivo biennale
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Patti chiari e amicizia lunga. Potrebbe essere questo il motto del nuovo istituto fiscale denominato concordato preventivo biennale che è stato messo nero su bianco nel decreto legislativo di riforma fiscale approvato ieri dal Governo in via definitiva.

Rispetto alla versione iniziale del decreto, dopo le osservazioni fatte dalle Commissioni parlamentari, la possibilità di sfruttare la chance di accordarsi preventivamente con il Fisco sui redditi da dichiarare, viene estesa alla generalità dei contribuenti. Infatti, per i soggetti ISA effettivi, viene meno il requisito del punteggio di affidabilità fiscale almeno pari a 8.

Si trattava di un voto molto alto che comportava una forte riduzione del perimetro soggettivo di applicazione del concordato.

Vediamo nello specifico quali sono le novità approvate ieri dal Governo.

Il concordato preventivo biennale

Il principio alla base del concordato preventivo biennale è molto semplice.

L’Agenzia delle entrate propone al contribuente una previsione sul reddito che lo stesso conseguirà per due periodi d’imposta. La previsione è fatta sulla base dei dati presenti in Anagrafe tributaria e di altri dati richiesti al contribuente.

Dunque alla base c’è una proposta di concordato al quale il contribuente può aderire o meno. Se aderisce può sfruttare un regime premiale molto vantaggioso che comprende anche l’inapplicazione dei c.d. accertamenti presuntivi.  Ciò vale sempre e solo rispetto ai due periodi d’imposta oggetto di accordo e per i redditi di impresa e di lavoro autonomo ai quali lo stesso si riferisce.

Tuttavia, c’è sempre un altro lato della medaglia. Infatti, coloro i quali rifiuteranno la proposta di concordato, saranno i contribuenti nei confronti dei quali si concentreranno maggiormente le attività di controllo del Fisco. Infatti, l’Agenzia delle entrate e il Corpo della Guardia di finanza indirizzeranno la propria capacità operativa per intensificare l’attività di controllo nei confronti dei soggetti che non aderiscono al concordato preventivo biennale.  O che decadono dal concordato.

Dunque, almeno dal punto di vista dei controlli, al contribuente conviene aderire alla proposta di concordato. Pena una maggiore attenzione nei suoi confronti.

La procedura di concordato preventivo biennale

La procedura di concordato preventivo biennale prevede delle scadenze molto dettagliate tra loro.

Nello specifico, come da dossier ufficiale sul concordato biennale:

  • entro il 15 marzo di ciascun anno, metta a disposizione dei contribuenti o dei loro intermediari appositi programmi informatici per l’acquisizione dei dati necessari per l’elaborazione della proposta di concordato preventivo biennale (il contribuente è tenuto a comunicare alcuni dati ai fini del CPB);
  • entro il quinto giorno successivo a quello di invio da parte del contribuente dei dati, l’Agenzia delle entrate elabora e comunica la proposta di concordato;
  • il contribuente può aderire alla proposta di concordato preventivo biennale fino alla scadenza del termine di versamento delle imposte.

La proposta di concordato è elaborata dall’Agenzia delle entrate tenuto conto dei dati dichiarati dal contribuente entro e non oltre il decimo giorno precedente il termine per il versamento del saldo dell’imposta sui redditi e dell’Irap.

Concordato preventivo biennale esteso a tutti. Niente controlli del Fisco per due anni (i requisiti)

Nel testo definitivo del decreto approvato ieri cambiano però le suddette scadenze. Solo per il primo anno di applicazione del concordato preventivo. Ciò per permettere ai contribuenti e ai loro consulenti di fiducia di avere più tempo a disposizione per prendere confidenza con il nuovo istituto fiscale.

In particolare:

  • i citati programmi informatici saranno resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate entro il 15 giugno 2024;
  • il contribuente potrà aderire alla proposta di concordato entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Attenzione su tale ultimo passaggio. Il D.lgs n°1/2024 ha portato il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi delle persone fisiche al 30 settembre.

Ciò vale sia per il 730 che per il modello Redditi.

C’è da dire però che per il primo anno di applicazione del CPB, la scadenza delle dichiarazione dei redditi è spostata al 15 ottobre; per i soggetti IRES, la scadenza coinciderà con il quindicesimo giorno del decimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta.

CPB senza punteggio minimo di affidabilità fiscale

La novità più importate però è quella che riguarda l’ampliamento della platea dei contribuenti per i quali sarà prevista una proposta di concordato preventivo biennale.

Se inizialmente era richiesta una pagella fiscale ISA con voto almeno pari a 8, questo requisito ora viene meno. Infatti, nel testo definitivo del decreto viene eliminato qualsiasi riferimento al punteggio di affidabilità fiscale del contribuente. Cosicché anche i contribuenti meno attendibili, potranno sfruttare la chance di concordato. Non è escluso che per tali soggetti i redditi proposti possano essere più alti di quelli dichiarati in precedenza e che hanno determinato un punteggio di affidabilità fiscale basso.

Anche per tali soggetti, l’adesione alla proposta di concordato comporterà il regime premiale ISA nonché i vantaggi sui controlli come sopra delineati.

Ad esempio, il regime premiale prevede:

  • l’esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione di crediti per specifici importi, ai fini delle imposte dirette e dell’Iva;
  • l’esonero dall’apposizione del visto di conformità ovvero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi Iva, in relazione a specifici importi;
  • l’esclusione dell’applicazione della disciplina delle società non operative;
  • l’esclusione degli accertamenti basati sulle presunzioni semplici.

Anche i contribuenti in regime forfettario, in via sperimentale saranno interessati dal CPB.  Ciò anche in considerazione dell’obbligo generalizzato di fattura elettronica.

Rimane fermo che il concordato preventivo sarà escluso per chi ha debiti tributari pari o superiori a 5.000 euro.

Riassumendo…

  • Il Governo ha approvato in via definitiva il decreto in materia di accertamento e concordato preventivo biennale;
  • viene meno il requisito del punteggio di affidabilità fiscale almeno pari a 8;
  • per il 2024 la dichiarazione dei redditi potrà essere presentata entro il 15 ottobre.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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