Concorso pubblico riservato ai residenti: il bando non è valido, deve essere aperto a tutti

Requisito residenza in zona: si potrà leggere solo sugli annunci di lavoro privati. Il bando di un concorso pubblico deve essere aperto a tutti e non può prevedere limiti geografici: come fare ricorso.
7 anni fa
1 minuto di lettura

Può un concorso pubblico essere riservato solo ai residenti di una determinata regione/provincia o Comune? Secondo la decisione del Tar Toscana no e la sentenza (numero 891 del 27 giugno 2017) è destinata a fare scuola aprendo la porta a ricorsi contro bandi pubblici che fanno selezioni in base alla residenza. Il principio ha valenza generale: i pubblici concorsi devono essere aperti a tutti, senza limiti di residenza. Non solo: non è ammessa esclusione neanche dietro la giustificazione che il compenso non include il rimborso spese di viaggio.

 Sono ammesse deroghe solo in casi particolari e in via del tutto eccezionale. L’esempio che viene fatto è quello della specifica residenza inserita per assolvere in maniera più tempestiva i servizi specifici, altrimenti non eseguibili con la stessa efficienza.

Concorso pubblico, quando la residenza conta

Diverso è il caso che si propone quando, tra due candidati a parità di punteggio, venga scelto quello con la residenza più vicina. In questo caso quindi il requisito della residenza non è stato discriminante per l’accesso al concorso ma risulta essere un parametro preferenziale in casi di parità nel punteggio. Eventuali eccezioni vanno comunque motivate.

La sentenza apre la strada a possibili ricorsi perché non sono pochi i bandi di amministrazioni locali che mettono tra i requisiti di ammissione la residenza in loco.

Sono illegittimi, quindi, i bandi di concorso pubblico che richiedono ad esempio la residenza (magari da un certo numero di anni minimo) o l’iscrizione all’albo professionale di una specifica provincia.

Del resto questo principio, più volte ribadito dalla Consulta, è anche in linea e coerente con le disposizioni dei trattati dell’UE che impongono l’abolizione delle discriminazioni fondate sulla nazionalità relativamente alle assunzioni o le retribuzioni in un’ottica di libera circolazione dei lavoratori all’interno della Comunità Europea.

Sulle discriminazioni non ammesse nei bandi di concorsi pubblici leggi anche:

Un bando pubblico può escludere candidati in base all’età? 

Concorsi pubblici 2017 senza laurea: ecco quali per chi ha il diploma o la licenzia media

Basta una multa per essere esclusi da un bando di concorso pubblico?

 

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

‘Faccio sesso per donare il mio seme a donne che non possono avere figli’: l’Italia, il paese in cui la fecondazione eterologa costa troppo

770
Articolo seguente

Modello 770/2017: scadenza 31 luglio 2017, richiesta proroga al Governo