Sta facendo scalpore la vicenda dei fattorini di Amazon costretti ad urinare nelle bottiglie. Il tema delle condizioni di lavoro degli autisti del grande colosso americano è tornato alla ribalta dopo che un’inchiesta aveva messo in luce i fatti. Era stato un deputato del Partito democratico americano, Marc Pokan, ad accusare il colosso di Jeff Bezos di costringere i lavoratori a fare pipì nelle bottiglie di plastica. E così, alla fine sono arrivate le scuse.
Condizioni di lavoro dei fattorini Amazon, costretti a urinare nelle bottiglie
L’inchiesta, aveva messo in luce che molti fattorini non avevano nemmeno tempo di fare pipì per effettuare le consegne e alla fine erano costretti ad urinare in bottiglie di plastica.
Inizialmente, il colosso fondato da Jeff Bezos aveva negato tutto, sottolineando che i lavoratori hanno la possibilità di allontanarsi dallo spogliatoio. Varie testimonianze avevano, però, confermato che quanto detto era vero. Sembra anche che il problema sia di lunga data.
Amazon chiede scusa per i fattorini costretti a urinare nelle bottiglie
Amazon ha così dovuto chiedere scusa per le condizioni di lavoro a cui sono sottoposti i fattorini:
«Sappiamo che a volte i nostri guidatori possono avere problemi nel trovare la toilette a causa del traffico o a volte perché percorrono strade in zone rurali. E questo specialmente nel periodo della pandemia quando molti bagni pubblici sono stati chiusi».
In una nota, il colosso di Jeff Bezos, che di recente è stato nuovamente confermato come uomo più ricco al mondo, ha anche promesso di trovare soluzioni. Intanto, però, la questione dei fattorini costretti ad urinare nelle bottiglie per non rallentare le consegne, ha fatto il giro del mondo.
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