A luglio ci sono stati gli aggiornamenti dei tassi di interesse dei buoni fruttiferi postali da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Nonostante, questo, però, il rendimento massimo del buono fruttifero postale 4×4 (che è il più competitivo) è del 3% annuo lordo. Cifra non altissima visto che l’inflazione non accenna a regredire. Nell’Eurozona quest’ultima è arrivata al +8,9% mentre in Gran Bretagna fino al 10,1%. Per frenare la corsa dei prezzi senza intoppare la crescita, fino a sabato scorso c’è stata la riunione dei banchieri centrali in occasione del simposio di Jackson Hole in Wyoming.
Purtroppo la previsione è che l’inflazione continui ancora a lungo ed inoltre ci si aspetta una divergenza per quanto concerne i tassi di inflazione complessiva. Negli Stati Uniti potrebbe calare mentre nell’Eurozona e nel Regno Unito aumentare secondo quanto ritiene Mohamed El Erian presidente del Queens College di Cambridge.
Tornando ai buoni fruttiferi postali, nonostante essi non producano interessi elevati, sono comunque un buon strumento per investire il proprio denaro. Il motivo è che non hanno alcun costo: né per la gestione e nemmeno per il rimborso. In più i bfp godono di una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi e sono esenti da spese di successione. Ma che differenza c’è tra il buono fruttifero postale 3 Anni Premium ed il Plus che sono tra gli ultimi arrivati, quanto rendono?
Buono fruttifero 3 anni Premium e Plus a confronto
Il buono fruttifero postale 3 Anni Plus è per tutti coloro che vogliono investire fino a 3 anni contando su rendimenti fissi che crescono nel tempo. Con esso si ha flessibilità di rimborso in ogni momento ma gli interessi maturano però solo dopo 3 anni. Prima di tale arco temporale, quindi, si ha diritto solo al capitale investito. Offrono un rendimento effettivo annuo lordo alla fine del terzo anno dell’1% grazie alle condizioni aggiornate al 6 luglio scorso.
Discorso più articolato per il buono fruttifero postale 3 Anni Premium che non è sottoscrivibile da tutti ma solo da chi versa nuova liquidità. Con quest’ultimo termine si intende per i già clienti di Poste le cifre versate secondo le modalità indicate nel foglio informativo/sintesi a partire dal 13 luglio 2022. Questo sui conti BancoPosta o libretti di risparmio postale. Ovviamente devono avere la stessa intestazione del buono fruttifero 3 Anni Premium. La nuova liquidità per i nuovi clienti è costituita dalle somme apportate secondo le modalità indicate nella scheda di sintesi e nel foglio informativo. Ciò durante la sottoscrizione del o dei titoli cartacei. Offre un rendimento annuo lordo al termine dei tre anni dell’1,50%.
Il regime fiscale
Per quanto riguarda il regime fiscale, entrambe le tipologie di buoni su indicati è soggetta al regime dell’imposta sostituiva sui redditi nella misura del 12,50%. A chi non risiede in Italia, poi, non si applica il prelievo fiscale. Tutti i buoni non solo il Premium ed il Plus, poi, non esenti da imposta di successione ,a sono assoggettati all’imposta di bollo, almeno quelli il cui valore di rimborso complessivo supera di 5000 euro. Nel caso si chieda un rimborso del buono fruttifero postale con anticipo, infine, l’applicazione dell’imposta di bollo può determinare un valore netto di rimborso più basso del valore nominale sottoscritto.
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