Congedo mestruale diffuso in Oriente
Il rischio che la legge, se la proposta diventasse tale, crei opportunità per “fregare” il capo e approfittare di una nuova tutela è alto, così come altrettanto elevato è quello che il datore, posto dinnanzi alla scelta se assumere un uomo o una donna altrettanto bravi, opti per il primo, scontando che la seconda godrebbe del periodo di astensione dal lavoro per maternità e adesso anche di ferie mensili, che se usufruite interamente, ammonterebbero al 15% dell’intero orario di lavoro.
Il congedo mestruale è legge in diverse economie asiatiche, come il Giappone, l’Indonesia, la Corea del Sud e Taiwan, legato anche alla credenza in quelle zone, che l’assenza di riposo in quei giorni per la donna provocherebbe complicazioni per i parti. Detto ciò, i risultati di uno studio di Ichino-Moretti del 2009 sul maggiore assenteismo tra le donne ogni mese per il ciclo furono smentiti dal Journal of Human Resources nel 2012, secondo cui non ci sarebbe evidenza di un legame tra ciclo mestruale e maggiori assenze tra le donne dal posto di lavoro.
Proposte come quelle al vaglio dei deputati potrebbero finire per consolidare pregiudizi e timori dei datori di lavoro con riguardo all’assunzione di donne. Sarebbe un brutto colpo per l’occupazione femminile, che dinnanzi a un nuovo diritto teorico acquisito, vedrebbe a rischio opportunità lavorative per il gentil sesso. (Leggi anche: Congedo mestruale per le donne, chi può beneficiarne)