Il riscatto del congedo parentale 2017 è possibile anche per maternità e astensioni al di fuori di un rapporto di lavoro, indipendentemente dal periodo in cui si è verificato l’evento.
Tale possibilità è riconosciuta a tutti i contribuenti iscritti al fondo pensioni lavoratori dipendenti ed alle forme di essa sostitutive ed esclusive (in altre parole dipendenti pubblici) a patto che l’interessato possa far valere un minimo di 5 anni di contributi da «effettiva» attività lavorativa maturata in costanza di lavoro dipendente in periodi precedenti o successivi all’evento da riconoscere.
Non possono essere riscattati periodi già coperti da altre forme di contribuzione (fatta eccezione dei contributi figurativi per disoccupazione indennizzata nel qual caso l’Inps provvede a cambiare il titolo dell’accredito da disoccupazione a maternità se riscontra che il secondo sia più favorevole ai fini pensionistici).
La domanda di riscatto del congedo parentale può essere inoltrata in qualsiasi momento, anche a ridosso dal pensionamento.
Riscatto maternità e laurea, domande cumulabili: le donne non devono più scegliere
Come per gli altri casi di riscatto dei contributi l’onere del riscatto è a carico del lavoratore richiedente: l’importo varia in relazione ad età, periodo da riscattare, sesso e retribuzione media settimanale percepita.
Chiudiamo chiarendo un punto importante che, fino al 2015, determinava una discriminazione di genere piuttosto grave: fino a quella data infatti la facoltà di riscatto del congedo parentale era riconosciuta solo in via facoltativa al riscatto della laurea. Una discriminazione per le donne laureate e mamme che è stata risolta grazie alla legge 208/2015: il riscatto maternità è diventato cumulabile con quello della laurea con effetto retroattivo.