Congedo paternità 2022, confermati 10 giorni subito e poi tre mesi con il Family Act

Congedo paternità 2022, confermati 10 giorni subito e poi tre mesi con il Family Act. Ecco tutte le novità contenute nella manovra sull'astensione dal lavoro dei neo papà.
3 anni fa
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Per il congedo di paternità nel 2022, confermati i 10 giorni subito. E poi fino ad un massimo pari a ben tre mesi con il Family Act. E questo grazie alla manovra finanziaria che per il 2022 è stata approvata dal Consiglio dei Ministri presieduto dal premier Mario Draghi.

In quanto, per l’astensione dal lavoro da parte dei neo papà, il congedo di paternità nel 2022 rappresentato da un periodo di 10 giorni sarà reso finalmente strutturale. Inoltre, stando proprio al Family Act, le tutele per la paternità sono destinate a migliorare.

Con l’estensione del periodo di astensione lavoro fino a tre mesi. Proprio a favore ed a tutela dei neo papà.

Congedo di paternità dal 2022, confermati i 10 giorni subito che diventano strutturali. E poi fino ad un massimo di tre mesi con il Family Act

Nel dettaglio, il congedo di paternità dal 2022 non sarà vincolato a quello della mamma. E sarà fruibile, da parte dei lavoratori dipendenti, nei primi cinque mesi a partire dalla nascita del figlio. In più, il congedo di paternità dal 2022, strutturale ed obbligatorio, è previsto non solo per i figli naturali. Ma anche per quelli adottivi e per quelli affidatari.

Con il Family Act, il congedo di paternità 2022 sarà poi esteso gradualmente. Fino ad un massimo pari a ben tre mesi. In modo tale da andare a parificare, in tutto e per tutto, l’astensione dal lavoro dei genitori. Ovverosia, andando ad allineare in tutto e per tutto, con il congedo per la paternità e con il congedo per la maternità, la responsabilità maschile con quella femminile.

Il congedo per i neo papà diventa strutturale grazie agli stanziamenti nella manovra finanziaria del Governo Draghi

Per rendere il congedo paternità strutturale dal 2022, il Governo guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi ha stanziato nella manovra finanziaria per il prossimo anno risorse per complessivi 400 milioni di euro.

Con l’estensione a regime della misura, per una durata fino a tre mesi, che permetterebbe così all’Italia di colmare ampiamente, ed in tempi brevi, il gap attuale rispetto a tanti altri Paesi europei. Dal Belgio alla Svizzera, e passando per l’Irlanda, la Francia ed anche il Regno Unito.

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