Congedo straordinario legge 151 per assistere il familiare con handicap grave legge 104 art. 3 comma 3, quante volte si può fare domanda nella vita lavorativa e se è possibile per più familiari d’assistere? Rispondiamo a questa domanda esaminando il quesito di un nostro lettore.
Congedo straordinario con legge 104 per due figli disabili
Buongiorno, ho due figli affetti da disabilità grave, entrambi con legge 104 art. 3 comma 3, sono stanca e loro hanno bisogno di molte cure. Io tra il lavoro, la casa e loro, arrivo la sera esausta. Sono la gioia della mia vita, ma sono davvero stanca. Ho fruito già del congedo straordinario quando il mio ragazzo ha subito un delicato intervento. Volevo chiedere se essendo due ragazzi entrambi affetti da patologie gravi, posso fruire di altri due anni di congedo. La ringrazio, spero che mi risponderà.
Congedo straordinario con legge 104
La normativa vigente della legge 104/1992, precisa che può essere riconosciuto il congedo straordinario legge 151 per assistere il familiare con handicap grave.
Nel caso sopra riportato la normativa prevede che il lavoratore può chiedere un massimo di due anni, non potrà fruire del congedo doppio. L’Inps chiarisce che nel caso in cui siano affetti due figli da disabilità grave, il beneficio spetta per ciascun figlio, dovrà essere considerato sempre il limite di due anni per ciascun lavoratore.
Quindi, lei ha già fruito del congedo straordinario legge 151 e non può fare una nuova richiesta.
Ricordiamo che il congedo straordinario legge 151 spetta ai lavoratori dipendenti sia del settore privato che pubblico. La legge prevede un rigido ordine di priorità dei soggetti aventi diritto a fruirne:
- i genitori che hanno figli disabili che si trovano in una situazione di handicap grave (legge 104 art. 3 comma 3), rientrano anche i figli adottivi o affidatari;
- il coniuge, il convivente di fatto e le unioni civili. Nella scala della parentela rientrano i parenti o affini di secondo grado che si trovano in situazione di handicap grave.
- i parenti o affini al terzo grado solo se conviventi con il familiare con handicap grave se gli aventi diritto sono mancanti o affetti da patologie invalidanti certificate.
Inoltre, vige il diritto di priorità degli aventi diritto.