Congedo straordinario legge 104 per assistere familiari disabili: prigionieri in casa propria?

Prigionieri in casa propria mentre si assiste un familiare disabile con il congedo straordinario?
7 anni fa
1 minuto di lettura
congedo e ricovero legge 104

Buongiorno, ho letto con attenzione l’articolo: Congedo straordinario legge 104: il lavoratore beneficiario può assentarsi per interessi personali?
Usufruisco anche io di un congedo straordinario per assistere mia madre, affetta da handicap grave. Da premettere che non voglio fare nessun fine settimana ma vorrei sapere se posso andare dal barbiere per tagliarmi i capelli oppure dal mio dottore, ho diritto a qualche ora settimanale per avere cura anche della mia persona non incorrendo a licenziamenti e grattacapi, anche facendomi sostituire. Cercando online non trovo nessuna domanda del genere e se gentilmente mi da qualche sentenza in merito. “Sono prigioniero di casa mia”.

 

Come abbiamo già scritto nell’articolo che lei cita, la legge è molto severa nei confronti di chi utilizza i permessi destinati alla cura dei parenti disabili per i cosiddetti “interessi personali”.

Ma quello che lei cita non è fare shopping o andare a bere al bar con gli amici, lei parla della sua cura personale, della sua salute e penso che nessuna corte la condannerebbe se si assentasse un’ora dall’abitazione, facendosi sostituire, per effettuare una visita medica o per recarsi dal barbiere e rendersi presentabile. Potrebbe in ogni caso abbinare a queste sue uscite per la sua cura personale anche commissioni da svolgere per la persona da assistere: recarsi magari anche in farmacia per prendere farmaci o andare a fare spesa per il disabile con il quale convive. Ovviamente, non credo che nessuna corte pretenda che il familiare che prende 2 anni di congedo straordinario per assistere un familiare disabile, che magari è allettato e non può uscire, resti per 2 anni in casa senza mai prendere una boccata d’aria perché anche il familiare più devoto, almeno una parte della giornata, deve staccare dal suo compito di assistenza, anche per la sua sanità mentale penso.

La legislazione al riguardo non è chiarissima, non specifica quello che si può o non si può fare, ma credo che il buonsenso ci possa suggerire in ogni caso come comportarci: andare a fare un viaggio di piacere è sicuramente fuori luogo durante il congedo straordinario, recarsi dal proprio medico curante non lo è affatto, così come non è andare dal barbiere o a fare spesa o qualsiasi altra commissione che rientra nelle necessità quotidiane.

L’importante, a mio avviso, è mettere l’interesse del disabile sempre al primo posto senza, per questo, annullarsi come persona.

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]

“Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti”

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