Il contante, costituito dalle banconote e dalle monete, è il mezzo di pagamento accettato ovunque. Sia le banconote che le monete, però, possono essere soggette a frode per cui è necessario informarsi sulle loro caratteristiche di sicurezza in modo tale da poterne verificare l’autenticità.
In merito alla banconote, la Banca Centrale Europea comunica che ne esistono due serie. La prima comprende 7 tagli (da 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro) e la seconda (serie Europa) 6 tagli in quanto non include più quello da 500 euro. Quest’ultima sta sostituendo gradualmente la prima serie che era entrata in circolazione nel 2002.
Tornando al contante, ecco le informazioni in merito al limite di pagamento in Italia, quali sono i punti di attenzione, gli interessi, i costi e gli errori ricorrenti.
Denaro contante: le info
Come già detto il contante è formato da banconote e da monete ed è lo strumento utile per effettuare pagamenti per chi non ha alcuna alternativa. Pagando in contante si estingue subito il debito che si contrae ma per quanto riguarda le monete c’è un limite massimo di utilizzo in una transazione. Al massimo, infatti, in un pagamento possono essere utilizzate 50 monete.
A differenza di un conto corrente o di una carta di credito, qualora venga smarrito o si subisca un furto, non c’è la possibilità né di bloccarlo né di provarne la titolarità. Quindi sicuramente portare con sé grosse cifre non è una buona idea.
Le regole del contante, gli interessi, i costi e gli errori
Il contante nel nostro paese è accettato ma per importi uguali o inferiori ai 3.000 euro. Sopra tale cifra è infatti obbligatorio utilizzare degli strumenti di pagamento tracciabili. Poi per le monete metalliche, come comunicato, per ogni singolo pagamento nessuno sarà obbligato ad accettare più di cinquanta pezzi.
Per quanto concerne i costi del contante, essi non sono a carico del cittadino ma delle Banche Centrali insieme a quello postale e a quello bancario.
La Banca Centrale Europea invita a non tenere le banconote e le monete sotto il materasso. Questo perché, dopo un determinato periodo potrebbero andare fuori corso. Inoltre i contanti sono soggetti a deterioramento, furto, perdita e distruzione.