Antonio Conte è il nuovo allenatore dell’Inter. “Agghiacciante!”, avremmo detto solo fino a qualche settimana fa. L’obiettivo, secondo una nota della società nerazzurra, consiste nel “riportare l’Inter nell’élite del calcio europeo”. Per farlo, l’ex ct della Nazionale e già volto della rinascita bianconera dopo la retrocessione in B per calciopoli percepirà un ingaggio netto annuo di 9 milioni di euro, a cui si sommeranno eventuali bonus per un emolumento totale di 12 milioni. Il contratto siglato è valido per 3 stagioni.
Guardiola alla Juventus? Ecco come il calciomercato renderebbe l’ingaggio sostenibile
Conte all’Inter non sarebbe, comunque, l’allenatore più pagato in Europa, ma si fermerebbe al quinto posto, dietro ai 23 milioni di Diego Simeone all’Atletico Madrid, ai 18 di Guardiola, ai 12,5 di Ernesto Valverde al Barcellona e ai 12 di Zinedine Zidane al Real Madrid.
Tra Conte ed eventualmente Guardiola alla Juve vi sarebbe un filo conduttore: il Decreto Crescita. Licenziato pochi mesi fa dal governo Conte, guidato dall’omonimo del neo-ct nerazzurro Giuseppe, premier di origini pugliesi come quest’ultimo, prevede all’art.5 una politica fiscale incentivante del ritorno dei cosiddetti cervelli in fuga. Quanti trasferiscano la loro residenza in Italia per svolgere sul nostro territorio nazionale un’attività lavorativa in via prevalente e siano stati nei due anni precedenti residenti all’estero potranno sottoporre i redditi qui maturati a tassazione solo per il 30%.
Gli effetti del Decreto Crescita
Nel caso di Conte (Antonio), ad esempio, i 12 milioni netti corrisponderebbero ordinariamente a oltre 21 milioni lordi ai fini Irpef.
Il fisco italiano pagherà allenatori e calciatori
Nel caso di Guardiola, il risparmio sarebbe ancora più cospicuo per i bianconeri, sempre che fossero vere le cifre pubblicate da AGI: 24 milioni di stipendio netto, pari a 28 milioni lordi, anziché oltre 42, qualcosa come 14 milioni risparmiati ogni anno. Non è detto che i club italiani si stiano buttando sugli allenatori stranieri o quelli italiani andati ultimamente all’estero solo per ragioni fiscali. Ad esempio, la Juve non potrebbe sfruttare la norma nel caso in cui prendesse Maurizio Sarri, essendo questi stato all’estero solamente per un anno, meno dei due minimi necessari per avvalersi del maxi-sconto fiscale.
Ad ogni modo, la normativa aiuta non poco. E avrebbe effetti ancora maggiori nel caso in cui il trasferimento della residenza avvenisse in una delle regioni del sud: il reddito contribuirebbe al pagamento delle imposte solamente per il 10%. In sostanza, a parità di ingaggio netto, il Napoli pagherebbe per Guardiola non più di 25 milioni e per un Conte appena 11,5 milioni. E chissà che anche Aurelio De Laurentiis prima o poi non ci faccia un pensierino e metta il naso fuori dall’Italia.