Una recente sentenza del tribunale di Alessandria apre una nuova strada per i ricorsi delle multe per eccesso di velocità misurata con autovelox o tutor. La pronuncia del giudice di pace piemontese sarà infatti verosimilmente richiamata da molti automobilisti intenzionati a fare ricorso contro multe con il tutor senza invio della fotografia scattata al momento della presunta infrazione dei limiti di velocità.
Ricorsi multe autovelox e tutor: la foto è prova dell’infrazione?
Nel caso di specie il giudice la multa contestata è stata annullata per mancanza della prova schiacciante della violazione, ovvero il fotogramma che certifica l’infrazione.
Ricorsi multe autovelox: le foto e la privacy
La polstrada di Roma, che gestisce il sistema di tutor sulle autostrade italiane, non si scompone e ricorda i paletti fissati dal Garante della privacy sull’uso delle foto. Il comandante provinciale Marina Listante e l’ispettore Claudio Sandrone, capo ufficio Verbali e responsabile dei procedimenti amministrativi della Stradale alessandrina spiegano che “dopo una serie di contestazioni da parte dei cittadini che se le erano viste recapitare a casa insieme alla notifica, l’ente di tutela non solo ha vietato l’uso delle immagini che riprendono la parte frontale dell’auto ma ha stabilito che i fotogrammi registrati da strumentazioni come il tutor vengano messi agli atti e fossero visionabili solo su precisa richiesta del diretto interessato, nel comando di polizia a lui più comodo, o inviate ai giudici in caso di ricorso”.