Conti bancari a rischio bail-in anche sotto 100.000 euro? Lo chiede la BCE

Conti bancari sotto 100.000 euro non più sicuri nel caso di bail-in? La proposta shock della BCE rischia di accendere lo scontro su un tema caldissimo.
7 anni fa
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I conti correnti degli italiani potrebbero essere più a rischio di quanto già immaginiamo. A metterlo nero su bianco è stata niente di meno che la BCE, chiamata da Consiglio d’Europa ed Europarlamento, nel febbraio scorso, ad esprimere un parere sulla “Bank recovery and resolution directive” (Brr), la direttiva comunitaria sul cosiddetto “bail-in”, la nuova disciplina sui salvataggi bancari, entrata in vigore dal gennaio dello scorso anno e già oggetto di forti critiche da parte degli stessi governi che pure l’approvarono senza battere ciglio.

La Brrd prevede che nel caso di risoluzione di una banca, prima che questa possa chiedere aiuto agli stati, deve coprire le perdite azzerando il capitale dei soci-azionisti e se ciò non si rivelasse sufficiente, passando ad azzerare anche le obbligazioni subordinate e dopo ancora le obbligazioni senior e, infine, i conti correnti e deposito per la somma superiore ai 100.000 euro. Insomma, ad oggi sono totalmente garantite le somme depositate in un conto fino a 100.000 euro, che saranno integralmente restituite al titolare anche nel caso di fallimento della banca. (Leggi anche: Conti bancari sotto 100.000 euro sicuri da un prelievo forzoso?)

In futuro, le cose potrebbero andare diversamente, se fosse accolto il parere della BCE, secondo cui bisognerebbe introdurre una sorta di “pre-risoluzione” della durata di 5 giorni, nel corso dei quali i conti bancari verrebbero bloccati, consentendo l’accesso ai titolari solo per spese giornaliere e dietro autorizzazione della banca con debito preavviso. Inoltre, l’istituto dovrebbe potere essere in grado di mettere mano anche ai depositi inferiori ai 100.000 euro, in nome di quella “flessibilità” di intervento, che si rivelerebbe necessaria per affrontare al meglio i casi di crisi.

La stessa BCE, però, si mostra consapevole che la misura, ove approvata, rischierebbe di provocare una sfiducia generalizzata tra i risparmiatori, i quali si ritroverebbero senza garanzie anche per i risparmi di piccola entità.

E, tuttavia, il membro esecutivo dell’istituto, la tedesca Sabine Lautenschlaeger, è apparsa colpita dalle critiche, sostenendo di non comprendere le ragioni della paura e spiega che con la rimozione del limite minimo, al di sotto del quale i risparmi sarebbero intaccabili dalla banca, i risparmiatori sarebbero incentivati a diversificare i loro investimenti, anziché parcheggiando denaro solo sui conti correnti. La donna sprona, ad esempio, a comprare oro, meglio se fisico, una garanzia storica contro i rischi.

La giravolta della BCE sulle banche

Ora, è necessario fare presente che la BCE ha rilasciato il suo parere, ma che questo non è vincolante e né è detto che verrà mai messo in pratica. E’ bene prendere atto, però, che in Europa stia prevalendo un’interpretazione sempre meno favorevole al piccolo risparmio, dopo che i casi delle due banche venete e di MPS avevano segnalato una forte flessibilità di Bruxelles nell’applicazione della direttiva sul “bail-in”. Anzi, proprio la BCE si era mostrata abbastanza benevole con i piccoli risparmiatori italiani, facendo pressione sulla Commissione, affinché fossero esclusi dalle perdite persino gli obbligazionisti subordinati del canale retail, in modo da accelerare le procedure di salvataggio degli istituti coinvolti.

Il parere depositato l’8 novembre scorso in un paper di 58 pagine pare più che altro un esercizio teorico, se vogliamo un monito al mercato, affinché non approfitti della garanzia sui depositi sotto i 100.000 euro per spostare il proprio denaro laddove sarebbe remunerato meglio, indipendentemente dalla solidità dell’istituto. Fa ancora più impressione constatare, ad esempio, che proprio il governatore Mario Draghi è colui che più di tutti da anni fa pressione sulla Germania, affinché avalli una garanzia unica sui depositi nell’Eurozona, a completamento dell’Unione bancaria. Le resistenze dei tedeschi sono note, temendo essi di dover condividere rischi a carico attualmente dei contribuenti degli altri stati membri dell’area.

(Leggi anche: Garanzia unica sui depositi, cos’è e cosa cambia per i risparmiatori)

Cosa accade senza garanzie sui conti bancari

Quali sarebbero gli effetti di un’applicazione indiscriminata del bail-in, senza riguardo nemmeno per i piccoli risparmi? Uno sarebbe positivo: i risparmiatori sceglierebbero meglio la loro banca, avendo cura di depositare il loro denaro negli istituti più sicuri, consapevoli che altrimenti rischierebbero di rimetterci di tasca propria. Improbabile, però, che i piccoli capitali vengano investiti tutti in oro o altri assets, come sostiene la BCE. In primis, perché per cifre basse non vale spesso la pena né di affrontare il rischio, né di sostenere i relativi costi. Secondariamente, perché i piccoli risparmiatori tendono anche ad essere più avversi al rischio e preferiscono semmai tenere il denaro presso strumenti finanziari percepiti come “sicuri”. E pur ammesso che iniziassero a comprare assets fisici come oro, dove lo dovrebbero tenere? A casa, esponendosi ai furti o dovrebbero per caso depositarlo presso una cassaforte in banca, ma dietro pagamento di un canone annuo?

E allora, la conseguenza probabile e temibile di una misura così sciagurata sarebbe la fuga dei capitali all’estero. Miliardi prenderebbero il volo per destinazioni-rifugio come la vicina Svizzera, colpendo la liquidità delle banche nell’area. Se fino a pochi anni fa, trasferire capitali all’estero implicava la necessità di spostarsi fisicamente, adesso serve solo qualche clic, trasferendo online le giacenze di un conto chiuso su un altro di una banca estera. I banchieri centrali e i governi lo sanno ed è impensabile che arrivino a livelli di tale idiozia. A rischio vi sarebbero la pacifica convivenza e la stabilità dei sistemi bancari dell’Eurozona. (Leggi anche: Crisi banche, rischio bail-in in Italia cresce)

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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