Conti bancari sotto i 100.000 euro davvero sicuri da un prelievo forzoso?

Facciamo chiarezza sul "bail-in" e sulle differenze con il prelievo forzoso propriamente detto e chiediamoci se realmente i depositi bancari fino a 100.000 euro sono così sicuri, come ci dicono.
9 anni fa
4 minuti di lettura

Sono giorni difficili per le banche italiane, tornate nel mirino dei mercati, a causa dell’elevato stock di sofferenze, pari a 201 miliardi di euro, oltre a 150 miliardi di crediti incagliati e scaduti. In tutto, sono 350 miliardi i crediti deteriorati, a fronte di 1.830 miliardi di impieghi totali. E dopo il salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e Carife, molti risparmiatori si chiedono se i loro soldi in banca siano davvero sicuri o se non si nasconda qualche trappola nelle pieghe della nuova legislazione, quella che dall’1 gennaio del 2016 ha fatto scattare il cosiddetto “bail-in”.

Facciamo chiarezza. Le nuove norme prevedono che nel caso di rischio di insolvenza, una banca debba gravare le perdite sugli azionisti, successivamente agli obbligazionisti subordinati, dopo ancora sugli obbligazionisti ordinari, e qualora ancora il rosso non fosse stato coperto fino al limite dell’8% delle passività complessive, potranno essere chiamati a partecipare alle perdite anche i titolari di conti correnti al di sopra dei 100.000 euro e limitatamente alla somma al di sopra di tale soglia.

Esempi pratici

Per intenderci, se possiedo un conto corrente o deposito di 140.000 euro, la banca potrebbe intaccare in tutto o in parte solo 40.000 euro, ossia la somma eccedente i 100.000 euro. E se possiedo un conto cointestato, la garanzia salirà a 100.000 euro per ciascuno dei cointestatari, quindi, se fossero 2, i conti saranno tutelati fino a 200.000 euro in tutto. Viceversa, se presso la stessa banca ho 2 conti correnti o deposito, uno di 80.000 euro e l’altro di 50.000 euro, le 2 cifre si sommano e dal punto di vista della normativa, è come se avessi un unico conto da 130.000 euro, per cui la garanzia non varrebbe più per la quota eccedente i 100.000 euro complessivi.    

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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