Le tasse in Italia sono troppo alte e c’è chi pensa bene di cambiare Paese portandosi dietro anche i capitali. Nulla di sbagliato, ben inteso, se non il fatto che poi in Italia non bisogna più metterci piede. Almeno per gran parte dell’anno.
Così molti italiani facoltosi, attratti dalla fiscalità privilegiata di Monaco (Montecarlo), San Marino, Svizzera o Liechtenstein in questi ultimi anni hanno trasferito la loro residenza lì. Consapevoli che questi piccoli territori offshore applicano un regime di tassazione privilegiato per attirare i paperoni.
Fuga dall’Italia per non pagare le tasse
Il punto però è che la maggior parte di questi contribuenti poi torna a vivere in Italia dove realizza da sempre i propri affari. Magari sotto mentite spoglie o tramite società di comodo. Anche qui niente di illecito, c’è libertà di circolazione di capitali e persone.
Ma i tesori esportati all’estero e così sottratti alla fiscalità generale italiana devono essere dichiarati. Per non incorrere nei reati di evasione fiscale. Non basta trasferire la residenza all’estero per non pagare più le tasse, bisogna proprio sparire dal territorio nazionale e non avere più legami commerciali e finanziari con esso.
E’ di questi giorni la notizia che la Guardia di Finanza sta passando al tappeto circa 8.000 posizioni fiscali di contribuenti italiani che hanno trasferito la loro residenza all’estero, in particolare nel Principato di Monaco.
Le indagini del fisco
Come riporta Il Sole 24 Ore, le indagini partono dagli archivi dell’Agenzia delle Entrate che stanno passando al setaccio gli ex residenti di Milano iscritti all’AIRE e che sono i più numerosi. A breve si passerà anche agli altri Comuni del Nord Italia, in particolare quelli di Lombardia e Piemonte.
La Guardia di Finanza, in collaborazione con le autorità straniere con le quali oggi è previsto il libero scambio di informazioni fiscali, stanno acquisendo tutti i dati rilevanti incrociandoli con quelli delle attività svolte dia soggetti non più residenti in Italia.
Le operazioni contro i falsi residenti all’estero sono costellate da fitte indagini e che porteranno a smascherare chi si è trasferito oltre confine per non pagare le tasse. Ogni anno il fisco ne scova migliaia, anche se all’onore della cronaca balzano solo i casi più eclatanti.
Le conseguenze sono pesanti perché i sequestri di beni e di conti correnti adesso, grazie alla collaborazione con le autorità straniere, si estendono anche all’estero. E interessano tanto le singole persone, quanto le società di capitali. Il segreto bancario ormai non esiste più.