Per contrastare l’inflazione una buona soluzione sono conti deposito, libretto postale, Pct e gestioni separate?

Per contrastare in parte l'inflazione che non accenna ad arretrare una buona soluzione di investimento è rappresentata dai conti deposito, dal libretto postale, dai Pct e dalle gestioni separate?
1 anno fa
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Buoni fruttiferi postali: tassazione e rendimento
Foto © Pixabay

Benjamin Franklin diceva “il denaro è come il letame, che non è buono se non è sparso“. Anche gli esperti raccomandano di non lasciare il proprio denaro fermo sul conto corrente in quanto si rischia che i propri soldi si svalutino per colpa dell’inflazione. Quest’ultima, nonostante l’intervento della Bce, continua a galoppare e per il 2023 si attesta sopra al 5%. Gli esperti di Investing.com suggeriscono quindi ai più giovani, quelli che hanno meno dimestichezza con gli strumenti di investimento, di investire il proprio capitale in prodotti come i conti deposito, il libretto postale, i Pct e le gestioni separate.

I dati Istat sull’inflazione

Nel corso del 2023 (secondo i dati Istat) la crescita dell’inflazione acquisita ha raggiunto il 5,1%, un dato molto alto se paragonato a quello del 2022. Con l’aumento di quest’ultima, quindi, cresce anche la preoccupazione degli italiani di proteggere i propri risparmi.

C’è però una forte mancanza di educazione finanziaria, soprattutto tra le fasce più deboli della popolazione. Si è convinti, infatti, che le possibilità di investimento siano limitate ai soli buoni fruttiferi postali, ai Titoli di Stato e ai Btp e per questo si crede sia meglio lasciare il proprio denaro fermo sul conto corrente senza preoccuparsi degli effetti del mercato.

Investing.com, la nota piattaforma sui mercati finanziari, ha stilato quindi una guida per aiutare i giovani risparmiatori ad avvicinarsi al mondo degli investimenti e salvaguardare il proprio patrimonio.

Per contrastare l’inflazione scegliere conti deposito, libretto postale, Pct o gestioni separate?

Per Invsting.com ci sono quattro modalità di risparmio remunerato che possono aiutare le fasce più giovani della popolazione a proteggere i propri risparmi dall’inflazione.

La prima è quella di affidarsi ai conti deposito grazie ai quali si può depositare il denaro presso una banca con un vincolo che di solito è di 3, 6, 12 o 18 mesi.

Con essi si percepirà un interesse lordo dal quale si dovrà togliere il 25% per calcolare il netto che ad oggi va dallo 0,5 al 5% annuo a seconda di alcuni fattori. Esattamente la durata del deposito, la solidità della banca e le condizioni del mercato.

Si potrà poi scegliere il libretto postale che a differenza dei conti deposito non ha vincoli o scadenza. Se però si opterà per una delle offerte Supersmart attivabili anche ad agosto si potranno ricevere interessi fino al 3,50%.

Un’altra soluzione è rappresentata dai Pct ovvero dai pronti contro termine. Essi sono simili ai conti deposito ma la remunerazione è più simile a quella di un investimento. Per sottoscriverli è necessaria anche l’apertura di un deposito titoli. A differenza degli investimenti veri e propri, il rischio (unico) è rappresentato dall’ipotetico fallimento dell’istituto di credito.

Infine ci sono le gestioni separate che offrono dei rendimenti al minimo garantito. Esse sono composte soprattutto dai Titoli di Stato che hanno una tassazione intorno al 12,5% per cui più bassa dei conti deposito. Di solito, poi, hanno vincoli di due o tre anni dai quali si può però rescindere pagando una penale. Infine, il capitale è garantito e l’interesse è composto.

Riassumendo…

1. Per contrastare l’inflazione, lasciare il proprio capitale sul conto corrente non è una buona soluzione
2. Investing.com ha stilato una guida per aiutare i giovani risparmiatori ad avvicinarsi al mondo degli investimenti
3. Tra i prodotti da tenere d’occhio ci sono i conti deposito, il libretto postale, i Pct e le gestioni separate.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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