Anche le aziende con almeno 100 dipendenti potranno beneficiare del contratto di espansione. Lo prevede il decreto Sostegni bis in deroga a quanto già stabilito dalla legge di bilancio 2021.
Lo scivolo pensionistico potrà essere fruito, insieme alla cassa integrazione straordinaria, fino a fine anni. E’ questa la risposta preventiva del governo alla fine del blocco dei licenziamenti che scatterà dal 1 luglio. Il personale prossimo alla pensione, anche di aziende con almeno 100 dipendenti, potrà lasciare il lavoro cinque anni prima.
Contratto di espansione per aziende
Come noto, la legge di bilancio 2021 ha riformato il contratto di espansione abbassando il requisito dimensionale delle aziende da 1.000 a 250 unità.
Una modifica dettata dalla situazione di emergenza economica dovuta alla pandemia e che finora ha aiutato molte grosse aziende a riorganizzare la propria forza lavoro. A questa modifica ne ha fatto seguito un’altra, quella appunto contenuta nel decreto Sostegni bis, che abbassa ulteriormente il requisito dimensionale a 100 unità.
100 unità lavorative
Tale requisito è previsto dall’art. 39 del dl n. 73 del 2021 ed è valido fino al 31 dicembre di quest’anno. Tutte le aziende che intendono stipulare un contratto di espansione e agevolare l’uscita dal lavoro per i propri dipendenti, dovranno quindi attivarsi al più presto.
Il limite di organico aziendale può essere raggiunto anche come somma delle unità di più realtà aziendali nelle ipotesi di aggregazione di imprese stabile con un’unica finalità produttiva o di servizi.
Allo scopo sono state incrementate le disponibilità di fondi per consentire lo scivolo pensionistico tramite contratto di espansione. Si tratta nel complesso di 35 milioni di euro per il 2021, 91 milioni di euro per il 2022 e 50,5 milioni di euro per l’anno 2023.
Come funziona il contratto di espansione
Ma come funziona il nuovo contratto di espansione? Il legislatore con la legge di bilancio 2021 e con il decreto Sostegni bis, poi, ha sostanzialmente concesso un anno di proroga alle attuali regole previste per il contratto di espansione. Unica differenza sostanziale è l’allargamento della platea dei beneficiari.
La novità importante riguarda le garanzie. Al datore di lavoro è chiesto di produrre apposita fideiussione bancaria (come avviene per l’isopensione) per garantire nel tempo l’erogazione dell’indennità di accompagnamento alla pensione e per il versamento dei contributi all’Inps.
Condizioni per lo scivolo
Il contratto di espansione stipulato fra azienda, Ministero del Lavoro e organizzazioni sindacali deve contenere 4 condizioni fondamentali:
- il numero dei lavoratori da assumere e l’indicazione dei relativi profili professionali compatibili con i piani di reindustrializzazione o riorganizzazione;
- la programmazione temporale delle assunzioni;
- l’indicazione della durata a tempo indeterminato dei contratti di lavoro, compreso il contratto di apprendistato professionalizzante;
- relativamente alle professionalità in organico, la riduzione complessiva media dell’orario di lavoro e il numero dei lavoratori interessati, nonché il numero dei lavoratori che possono accedere allo scivolo pensionistico.
Trattamento economico
Ai lavoratori è riconosciuto un trattamento economico commisurato all’assegno pensionistico previsto a carico dell’azienda. Come spiega meglio una recente circolare Inps, l’indennità sarà quindi corrisposta
fino al perfezionamento della prima decorrenza utile della pensione di vecchiaia o anticipata e, nell’ipotesi in cui si perfezioni per primo il diritto alla pensione anticipata.
Tale indennità è corrisposta per 13 mensilità e riveste le caratteristiche dell’incentivo all’esodo. Pertanto è soggetta a tassazione ordinaria.