È capitato a tutti di irritarsi perché per posta o e-mail è giunta una modifica unilaterale del contratto di luce e gas. Chi ha un’offerta telefonica, sa bene come comportarsi perché, non appena, riceve il “magico messaggio” controlla quali sono le offerte migliori sul mercato da sottoscrivere e passa ad un altro operatore. Il problema è che di offerte super convenienti per la luce e gas, al momento, ce ne sono poche, per cui la ricerca risulta ancora più ardua.
C’è però una buona notizia.
Per il momento, quindi, la cosiddetta rimodulazione ovvero la variazione unilaterale del contratto è sospesa, almeno fino ad aprile prossimo.
Niente modifiche unilaterali ma non per tutti
La norma contenuta nel Decreto Aiuti Bis non vale per tutti i contratti. Chi ne ha uno a tempo indeterminato con il mercato libero con offerta a prezzo bloccato della componente energia costante (per un certo periodo) non si dovrà preoccupare. Tutte le variazioni saranno bloccate. Le comunicazioni di aumento tariffa dal 10 agosto in poi, quindi, non saranno valide. Purtroppo, contratti di questo genere, com’erano ad esempio quelli a tariffa fissa di Edison, non sono più disponibili sul mercato.
I gestori, alle volte, propongono anche modifiche non soltanto al prezzo della componente energia e gas. Anche ad altre voci, sempre a quota fissa e a consumo. L’esempio più lampante è quello che viene chiamato “spread”. Si tratta si un sovraprezzo in euro/kilowattora che i gestori utilizzano nel caso vi sia l’aumento della materia prima. L’aumento di questo “spread” non potrà esserci e restare così com’è fino ad aprile.
Nel caso in cui il contratto nasca con una tariffa fissa, solo per un certo periodo, tipo 2 anni, allora esso non subirà una modifica unilaterale.
Cosa fare per non ritrovarsi impreparati?
Metà degli italiani possiede un contratto con il mercato tutelato dove le tariffe vengono stabilite dall’Arera ogni 3 mesi per la luce e ogni mese per il gas. Purtroppo, anche per tali clienti, non si applicherà la norma contenuta del Decreto Aiuti Bis.
Per non ritrovarsi impreparati se il proprio gestore invia una modifica contrattuale, bisognerà controllare la data in cui essa entra o entrerebbe in vigore. Se è arrivata prima del 10 agosto non si potrà contestare nulla mentre se è successiva, come suggerisce Altroconsumo, si dovrà inviare un reclamo contestando l’aumento. Nel caso da parte del gestore arrivi una risposta negativa, allora si potrà procedere con la conciliazione mediante l’Arera che è l’Autorità del settore energetico.
[email protected]