Con un comunicato stampa dello scorso 25 ottobre, Assindatcolf (Associazione Sindacale Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico) comunica l’avvio dei controlli silenti Inps sui contributi per colf e badanti. Non si tratta di ispezioni straordinarie ma di controlli di routine “che viene avviata con cadenza annuale da parte dell’Inps al fine di regolarizzare le posizioni per le quali risulti una scopertura contributiva del lavoratore“: ecco quali contratti e buste paga saranno oggetto di revisione e come essere in regola.
Contributi silenti lavoro domestico controlli Inps 2018: perché non si rischiano cartelle pazze
In merito all’anomalia dello scorso anno, l’Assindacolf ha precisato che “le Sedi Inps centrali e periferiche hanno già provveduto a verificare e bloccare le ‘inadempienze non dovute’, pertanto riteniamo che non si ripeterà quanto avvenuto nel 2017, quando l’operazione ‘Silenti’, per un errore del sistema, generò panico in migliaia di datori di lavoro domestico che si videro recapitare ‘cartelle pazze’ con cifre esorbitanti per rapporti di lavoro conclusi anche decenni prima”.
Contributi lavoratori domestici: cosa prevedono i controlli silenti e come essere in regola
Ecco alcuni adempimenti esemplificativi a cui saranno tenute le sedi Inps addette ai controlli:
• sistemazione dei bollettini anomali e/o “fuori lista”;
• verifica di eventuali domande di Sospensione contributiva per i Trimestri inclusi nella regolarizzazione (in questo caso i Trimestri non sono dovuti e vanno tolti dalla regolarizzazione);
• Verifica presenza di istanza di regolarizzazione per lo stesso periodo dell’avviso di accertamento non ancora inserita in procedura.
• Verifica presenza in procedura di una Regolarizzazione per lo stesso Rapporto di Lavoro con periodi in tutto o parzialmente sovrapposti a quella risultante come Silente.
• Ricerca all’interno dell’applicazione “Incasso Contributi DE.U.” di un F24 eventualmente corrisposto dallo stesso datore di lavoro per una inadempienza Lavoratori Domestici non contabilizzata, relativa allo stesso rapporto di lavoro e ai medesimi trimestri oggetto dell’avviso di accertamento predisposto per la spedizione.