Sapere quanto prenderemo di pensione non è facile. Soprattutto se il momento in cui si potrà lasciare il lavoro è ancora lontano nel tempo.
Oltretutto, i continui cambiamenti dell’età pensionabile, gli scenari sociali in evoluzione e i tassi d’interesse variabili non consento mai un calcolo preciso. Esistono dei programmi online in grado di simulare il calcolo, ma non sono precisi.
Importo della pensione, come si calcola
In ogni caso, la prima regola da conoscere è che più si tarda l’uscita dal lavoro, maggiore sarà la pensione.
In proposito è il coefficiente di trasformazione applicato al montante contributivo a determinare l’importo della pensione. Tale coefficiente aumenta con l’età e determina l’importo della rendita.
Ma la rendita dipende anche da un altro importante fattore. Da quanti contributi sono stati versati nella cassa pensionistica di appartenenza durante la carriera lavorativa. Maggiore è il montante contributivo e più alta sarà la pensione.
Il sistema di calcolo contributivo e retributivo
Altra variabile che determina l’importo dell’assegno è il sistema di calcolo. Per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 si applica il sistema di calcolo misto della pensione. Cioè la rendita viene quantificata in parte col sistema retributivo per i versamenti ante 1996 (più vantaggioso) e in parte col sistema contributivo per i periodi di copertura dal 1996 in avanti.
A parità di età della pensione, coloro che possono vantare più contributi versati prima del 1995 prenderanno una pensione più alta rispetto a chi ne ha versati di meno. In pratica, il sistema di calcolo premia chi ha iniziato a lavorare prima.
Uno strumento abbastanza preciso, ma solo per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995, è il nuovo simulatore PensAMi dell’Inps.
Sapere però quanto prenderemo esattamente di rendita è impossibile poiché dipende da diversi fattori legati essenzialmente ai contributi versati e all’età di pensionamento.