Ricongiunzione
La ricongiunzione dei contributi è quell’istituto che permette, a chi ha posizioni assicurative in gestioni previdenziali diverse, di riunire, mediante trasferimento, tutti i periodi contributivi presso un’unica gestione, allo scopo di ottenere una sola pensione.
La ricongiunzione avviene a domanda del diretto interessato o dei suoi superstiti e deve comprendere tutti i periodi di contribuzione (obbligatoria, volontaria, figurativa, riscattata) che il lavoratore ha maturato in almeno due diverse forme previdenziali fino al momento della richiesta e che non siano già stati utilizzati per liquidare una pensione.
Cumulo contributivo
Il cumulo dei contributi, inizialmente gratuito solo per maturare diritto alla pensione di vecchiaia, inabilità e superstiti, nel 2017 è stato reso gratuito anche per l’ottenimento della pensione anticipata. Il cumulo permette di raggiungere, quindi, il diritto alla pensione senza trasferire onerosamente i contributi da una gestione previdenziale all’altra. Il cumulo, infatti, lascia i contributi nelle gestioni in cui si trovano permettendo la loro somma solo ai fini del raggiungimento dei requisiti che danno diritto alla pensione con la liquidazione pro quota da ogni ente in cui si trovano (e un unico assegno erogato dall’Inps).
Questo significa, però, che in sede del calcolo dell’assegno pensionistico ogni cassa previdenziale calcolerà la sua quota; le regole di calcolo dell’assegno, in questo modo, però, sarebbero meno favorevoli di quelle che si avrebbero avendo i contributi in un’unica gestione.
In ogni caso il cumulo va richiesto al momento della domanda di pensione (pensione in cumulo).
Cumulo o ricongiunzione?
Ai fini del diritto alla pensione ricongiunzione o cumulo non comportano differenze. Le differenze si avrebbero solo nel calcolo dell’assegno pensionistico.
Considerando, però, l’onere della ricongiunzione contro la gratuità del cumulo bisognerebbe valutare effettivamente quali sono i costi e quali i benefici.