Contributi minimi: quanti anni bisogna lavorare prima di andare in pensione

Il requisito contributivo è più importante di quello anagrafico per andare in pensione. Quanto bisogna aver lavorato per ottenere la rendita.
1 anno fa
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estratto contributivo
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Per andare in pensione non basta aver raggiunto una certa età anagrafica, ma servono anche i contributi. Anzi, questi sono maggiormente indispensabili rispetto all’età che a volte non è requisito necessario. Come, ad esempio, per la pensione anticipata che prevede il raggiungimento di una soglia contributiva di 42 anni e 10 mesi (per le donne 12 mesi in meno) per maturare il diritto alla rendita.

Tutte le forme pensionistiche, compresa Ape Sociale che non è una pensione vera e propria, ma uno scivolo pubblico, richiedono pertanto un requisito minimo contributivo.

Pena il mancato raggiungimento del diritto. Unica eccezione è rappresentata dall’assegno sociale che è erogato in alternativa alla pensione, ma trattasi di ben altra cosa rispetto alla pensione contributiva.

Contributi minimi per andare in pensione

Ma vediamo bene quanti sono i contributi minimi richiesti per andare in pensione ordinaria o anticipata. La prima, detta anche pensione di vecchiaia, si ottiene oggi a 67 anni di età (la soglia anagrafica è variabile perché agganciata alla speranza di vita) con almeno 20 anni di contributi. Questa è il minimo previsto dalla legge.

Chi non raggiunge questa capienza contributiva dovrà attendere il compimento di 71 anni di età. A patto che abbia lavorato almeno 5 anni. In questo caso, però, la pensione sarà erogata esclusivamente con il metodo di calcolo contributivo e non si avrebbe diritto al trattamento integrativo minimo della pensione (563,74 euro al mese).

I contributi delle pensioni anticipate

Per quanto concerne le pensioni anticipate, il requisito minimo da rispettare è decisamente più alto rispetto al trattamento di vecchiaia. La legge riserva al lavoratore la possibilità di uscire dal lavoro con 41-42 anni e 10 mesi di contributi accumulati a prescindere dall’età. E questa è una misura definitiva, benché anch’essa agganciata alla speranza di vita e suscettibile di variazioni.

Nel novero delle pensioni anticipate c’è da quest’anno anche Quota 103 (validità fino al 31 dicembre 2023) che consente al lavoratore di andare in pensione con almeno 41 anni di contributi a patto che abbia una età anagrafica di 62 anni.

Quindi qualche mese di lavoro in meno rispetto all’uscita anticipata di cui sopra, ma col vincolo dell’età da raggiungere entro la fine dell’anno.

Un trattamento simile, con 41 anni di contributi è previsto anche per i lavoratori precoci. A patto che almeno 12 mesi di versamenti siano avvenuti prima del compimento dei 19 anni di età. Per il resto non sussiste alcun limite di età per andare in pensione.

Opzione Donna e Ape Sociale

Anche Opzione Donna e Ape Sociale prevedono delle soglie minime di lavoro per maturare il diritto alla pensione. Nel primo caso si tratta di 35 anni di contributi, uniti a un’età minima di 60 anni (con sconto fino a due anni in presenza di uno o più figli). Oltre a ciò bisogna essere da quest’anno caregiver, invalide o licenziate.

Per Ape Sociale, invece, i contributi variano in base all’appartenenza alla categoria sociale del lavoratore. L’anticipo pensionistico è infatti riservato alle stesse categorie di lavoratori con estensione al sesso maschile di cui a Opzione Donna, e cioè caregiver, invalidi, licenziati o disoccupati. Per costoro servono almeno 30 anni di contributi per ottenere lo scivolo fino alla pensione di vecchiaia. Oltre a 63 anni sulla carta di identità.

Ape Sociale è riservata anche ai lavoratori gravosi per i quali è richiesta, però, una soglia contributiva minima più alta: 36 anni. Eccezione è fatta per i lavoratori edili e i ceramisti ai quali si richiedono 32 anni di versamenti per ottenere il diritto.

Da ricordare che le donne possono beneficiare di uno sconto sui contributi fino a 2 anni in presenza di uno o più figli. Per cui il loro requisito contributivo per lo scivolo pensionistico risulta più favorevole, anche nel caso di lavori gravosi.

Riassumendo…

  • Per andare in pensione coi requisiti ordinari a 67 anni servono almeno 20 anni di contributi.
  • Con meno di 20 anni si può andare in pensione solo a 71 anni.
  • Con 41 anni di lavoro si può accedere a Quota 103 e Quota 41.
  • Per Opzione Donna servono almeno 35 anni di contributi.
  • Per Ape Sociale si va dai 28 ai 36 anni di contributi a seconda dei casi.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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