Contributi pensione: quanto costano i versamenti volontari nel 2023

Aumentano gli importi dei contributi volontari 2023. Tutte le cifre da versare per la pension di dipendenti, autonomi e iscritti alla Gestione Separata.
2 anni fa
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estratto contributivo
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Quanto bisogna versare di contributi volontari nel 2023 per ottenere la copertura ai fini pensionistici? Da poco sono stati resi noti dall’Inps i nuovi importi per chi intende proseguire volontariamente con i versamenti dopo l’interruzione del lavoro.

Detti contributi servono, sia per raggiungere il diritto contributivo minimo richiesto, sia per aumentare l’importo della pensione al momento della liquidazione. Misura che è spesso utile quando mancano pochi mesi al raggiungimento dei requisiti per l’uscita anticipata.

Contributi volontari 2023, quanto costano

L’Inps fa sapere che, in base ai dati sull’inflazione 2022, i contributi volontari sono aumentati.

La circolare n. 22 del 20 febbraio 20223 spiega che quest’anno per coprire un intero anno di contribuzione servono almeno 3.898 euro di versamenti. L’8,1% in più rispetto allo scorso anno che corrisponde all’incremento dell’inflazione calcolata dall’Istat.

Il calcolo dei contributi volontari da versare è effettuato applicando alla retribuzione di riferimento l’aliquota contributiva vigente. Per gli ex dipendenti è pari al 33,00%, se autorizzati successivamente il 1995.

Prendendo a riferimento il minimale retributivo del 2023 (227,18 euro a settimana) il contributo non può essere dunque inferiore a 74,97 euro a settimana. Per coprire un anno intero ai fini pensionistici gli assicurati devono quindi sborsare 3.898 euro all’anno

L’aliquota di contribuzione è invece del 32,65% per i gli iscritti al fondo speciale dei postelegrafonici (ex-Ipost) e per i dipendenti degli enti locali e della sanità. Percentuali più basse sono previste per i lavoratori domestici, agricoli dipendenti e pescatori per i quali la legge fissa fasce diretribuzione convenzionale.

Artigiani e commercianti

Per artigiani e commercianti, la prosecuzione volontaria dei contributi è disciplinata dalla legge 233/1990. A costoro deve essere attribuita una delle 8 classi di reddito previste dalla legge e, in particolare, la classe il cui reddito medio risulti pari o immediatamente inferiore al valore medio mensile dei redditi prodotti negli ultimi 36 mesi di attività.

Per il 2023 l’aliquota obbligatoria dei contributi volontari è rimasta ferma al 24% per gli artigiani e al 24,48% per i commercianti.

Mentre i collaboratori di età non superiore ai 21 anni dovranno farsi carico di un’aliquota del 22,80% se artigiani e del 23,28% se commercianti.

Gestione separata

Per coloro che sono iscritti alla Gestione Separata Inps, l’aliquota è pari al 25% del reddito percepito nei 12 mesi antecedenti la domanda di autorizzazione ai versamenti volontari. Per le altre figure professionali senza partita iva, come i collaboratori, l’aliquota è del 33%.

Poiché nel 2023 il minimale per l’accredito contributivo è fissato in 17.504 euro, l’importo minimo dovuto dai prosecutori volontari della Gestione Separata è di 4.376,04 euro all’anno. Importo che sale a 5.776,32 euro all’anno per i collaboratori e professionisti.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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