Aumentano gli importi dei contributi volontari da versare nel 2024. Per effetto dell’aumento dell’inflazione dello scorso anno, l’Inps ha aggiornato le tariffe che l’assicurato deve corrispondere, in caso di autorizzazione a proseguire i versamenti volontari, per andare in pensione. Anche se le somme differiscono fra chi ha ottenuto l’autorizzazione prima o dopo il 1995, l’aumento pesa sulle tasche dei lavoratori poiché i salari sono ancora fermi.
Per quest’anno servono come minimo 4.109 euro per coprire una intera annualità.
Le tariffe dei contributi volontari 2024
Nelle circolare n. 36 del 21 febbraio 2024 sono contenuti tutti i dettagli relativi ai calcoli dei contributi volontari per coprire un intero anno di contribuzione. Il calcolo dei è effettuato applicando alla retribuzione di riferimento l’aliquota contributiva vigente. Per gli ex dipendenti è pari al 33,00%, se autorizzati successivamente il 1995. Viceversa, del 27,87%.
Il minimale di retribuzione del 2024 per l’accredito di una settimana è aumentato a 239,44 (+5,4% rispetto al 2023). Perciò, il contributo minimo non può essere inferiore a 79,02 che moltiplicato per 52 settimane fa esattamente 4.109,79 euro. Per coloro che sono stati autorizzati prima del 1996 il contributo minimo settimanale è di 66,73 euro per un totale annuo di 3.470,06.
Una aliquota aggiuntiva dell’1% della retribuzione pensionabile si deve corrispondere se la stessa supera i 55.008 euro all’anno. Il massimale, valido per i soggetti privi di anzianità assicurativa al 31.12.1995 o optanti al sistema contributivo è invece di 119.650 euro.
Artigiani e commercianti
Per artigiani e commercianti, la prosecuzione volontaria dei contributi è disciplinata dalla legge 233/1990. A costoro deve essere attribuita una delle 8 classi di reddito previste dalla normativa e, in particolare, la classe il cui reddito medio risulti pari o immediatamente inferiore al valore medio mensile dei redditi prodotti negli ultimi 36 mesi di attività.
Per il 2024 l’aliquota obbligatoria dei contributi volontari è rimasta ferma al 24% per gli artigiani e al 24,48% per i commercianti. Mentre i collaboratori di età non superiore ai 21 anni dovranno farsi carico di un’aliquota del 23,70% se artigiani e del 24,18% se commercianti.
Gli iscritti alla Gestione Separata
E veniamo ai parasubordinati. La misura della contribuzione volontaria è calcolata in base al reddito annuale dichiarato dal lavoratore. Per coloro che sono iscritti alla Gestione Separata Inps con partita iva, l’aliquota è pari al 25% del reddito percepito nei 12 mesi antecedenti la domanda di autorizzazione ai versamenti volontari. Per le altre figure professionali, come i collaboratori, l’aliquota è del 33%.
Poiché nel 2024 il minimale per l’accredito contributivo è fissato in 18.143 euro, l’importo minimo dovuto dai prosecutori volontari iscritti alla Gestione Separata è di 4.603,80 euro all’anno. Importo che sale a 6.077,04 euro all’anno per i collaboratori e professionisti che non sono isritti ad altre casse pensionistiche.
Riassumendo…
- Aumentano le tariffe minime dei versamenti volontari nel 2024 per effetto dell’inflazione (+5,4% rispetto all’anno precedente).
- Per coprire un intero anno di contribuzione servono almeno 4.109 euro (minimale) per la generalità dei lavoratori dipendenti.
- Invariate le aliquote per artigiani e commercianti su cui calcolare i versamenti, ma crescono quelle dei collaboratori.