Il reddito di cittadinanza è la piaga di oggi! Chi lo percepisce non ha alcuna intenzione di lavorare! Meglio stare sul divano che venire al fare il cameriere o altro tipo di lavoro! Non troviamo personale perché si preferisce stare a casa con 800 euro al mese di sussidio!
Questo lo sfogo di molti imprenditori italiani.
Raccontatelo però a chi ha scelto di andare a lavorare rinunciando al reddito di cittadinanza ed ora si ritrova senza soldi a fine mese semplicemente perché la ditta non lo paga oppure lo sottopaga.
Il vero scandalo cos’è il reddito di cittadinanza o chi vuole pagare un misero salario a chi deve portare avanti moglie e figli?
Fatevelo raccontare da chi ha accettato un lavoro nonostante era percettore del reddito e che adesso si ritrova in queste condizioni. E non sono pochi.
Reddito di cittadinanza, un quasi fallimento
Il reddito di cittadinanza, ricordiamo, è stato voluto dal Movimento 5 Stelle come forma di sostegno economico per quelle famiglie disagiate dove non c’è lavoro. Un sussidio, il cui importo dipende dalla situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare stesso. Per averlo, infatti, occorre avere un ISEE in corso di validità.
Un’entrata mensile che dovrebbe accompagnare poi con politiche attive di lavoro a trovare un’occupazione.
Il condizionale è d’obbligo poiché ad oggi il sussidio, così come strutturato, non è che ha tanto funzionato. I posti di lavoro non sono stati creati, le offerte di lavoro non sono arrivate per i percettori. Inoltre, prevista anche la possibilità di rinunciare (fino ad un certo numero di volte) l’offerta di occupazione.
Pochi sono i percettori che poi hanno trovato un posto (soddisfacente).
Perché il sussidio rischia di essere cancellato?
Molti sono favorevoli, quindi, alla cancellazione. Dello stesso parere è la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, fresca vincitrici delle elezioni del 25 settembre 2022.
Ora si aspetta che il nuovo governo si formi (alla guida, salvo colpi di scena ci sarà proprio Meloni) e si attende di conoscere anche le sorti del reddito di cittadinanza.
Per il futuro premier, il sussidio così com’è oggi, andrebbe cancellato e sostituto con un strumento che aiuti veramente chi ne ha bisogno, ossia chi davvero non ha più forza e capacità lavorativa (ad esempi invalidi, over 60, ecc.). Per chi, invece, è in piena età lavorativa, questi non saranno lasciati soli. Il reddito non sarà immediatamente cancellato ma gradualmente queste persone dovranno essere (ri)accompagnate con percorsi di formazione e incentivi alle imprese, al mondo del lavoro.
Intanto, ad oggi il reddito di cittadinanza si può ancora chiedere ed il Consiglio Europeo avanza proposte di raccomandazione sul reddito minimo per tutti i paesi europei. In sintesi si invita tutti a migliorare e modernizzare i propri regimi di sussidio minimo.