L’invio del 730 precompilato può avvenire in diversi modi. Direttamente tramite il portale ufficiale della dichiarazione dei redditi precompilata, tramite il proprio datore di lavoro. O ancora rivolgendosi al Caf di fiducia o al commercialista. E’ possibile rivolgersi anche a un consulente del lavoro. A seconda del canale scelto per inviare il 730 precompilato, possono cambiare i controlli posti in essere dal Fisco sui dati precaricati in dichiarazione dei redditi. Si pensi alle spese mediche, funebri, universitarie, ecc.
Tuttavia, da quest’anno le differenze sui controlli tra dichiarazione presentata direttamente e dichiarazione presentata tramite Caf o consulente si sono assottigliate.
Partendo dalle differenze in termini di controlli tra dichiarazione inviata direttamente dal contribuente e dichiarazione inviata tramite soggetti terzi (diversi dal sostituto d’imposta), ci soffermeremo sulla verifica dei requisiti soggettivi.
I controlli sul 730
Partiamo dai controlli che possono essere effettuati sulla dichiarazione presentata direttamente dal contribuente o tramite il proprio sostituto d’imposta.
In tali casi, se il 730 precompilato è presentato:
- senza effettuare modifiche, non saranno effettuati i controlli documentali sugli oneri detraibili e deducibili comunicati all’Agenzia delle entrate. Ovvero spese mediche, funebri, universitarie, ecc. Con modifiche che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta, non saranno effettuati i controlli documentali sugli oneri, comunicati all’Agenzia delle entrate, non modificati. Mentre sugli oneri comunicati che risultano modificati, rispetto alla dichiarazione precompilata, saranno effettuati i controlli documentali. Ma solo relativamente ai documenti che hanno determinato la modifica.
- con modifiche che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta, non saranno effettuati i controlli documentali sugli oneri, comunicati all’Agenzia delle entrate, che non sono stati modificati, mentre sugli oneri comunicati che risultano modificati, rispetto alla dichiarazione precompilata, saranno effettuati i controlli documentali relativamente ai soli documenti che hanno determinato la modifica.
Di conseguenza, per le spese non modificate non sembrerebbe necessario conservare gli “scontrini” o le fatture.
730 precompilato tramite Caf
Se il contribuente decide invece di rivolgersi a un Caf o al consulente di fiducia, in caso di 730 precompilato inviato senza modifiche, non si effettua il controllo formale sui dati relativi agli oneri indicati nella dichiarazione precompilata forniti dai soggetti terzi; se invece sono apportate modifiche rilevanti ossia modifiche che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta, i controlli documentali saranno effettuati nei confronti del CAF o del professionista, anche sugli oneri detraibili e deducibili che sono stati comunicati all’Agenzia delle entrate, ad eccezione dei dati delle spese sanitarie, per le quali il controllo formale è effettuato relativamente ai soli documenti di spesa che non risultano indicati nella dichiarazione precompilata.
Dunque, è possibile non conservare gli scontrini delle spese sanitarie.
I controlli documentali possono riguardare, invece, i dati comunicati dai sostituti d’imposta mediante la Certificazione Unica.
Controlli sul 730. Requisiti soggettivi da verificare sempre in capo al contribuente
Al di là se la dichiarazione sia presentata direttamente dal contribuente o tramite Caf, l’Agenzia delle entrate potrà comunque richiedere al contribuente la documentazione necessaria per verificare la sussistenza dei requisiti soggettivi per fruire delle varie detrazioni/deduzioni inserite in dichiarazione dei redditi.
Ad esempio, il Fisco potrà controllare l’effettiva destinazione dell’immobile ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto. Questo nel caso di detrazione degli interessi passivi sul mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale.
Dunque, non è corretto affermare che se si presenta la dichiarazione senza modifiche, il contribuente evita tutti i tipi di controllo sui dati precaricati dall’Agenzia delle entrate.