Sono iniziate ad arrivare le prime convocazioni presso i centri per l’impiego per i beneficiari del reddito di cittadinanza. Questa fase non va assolutamente sottovalutata. L’esito del colloquio, infatti, potrebbe avere ripercussioni anche sul diritto al sussidio. Chi rischia di perdere il RdC?
L’operatore del Centro per l’Impiego o i Navigator possono togliere il reddito di cittadinanza?
La prima cosa da chiarire è che non sono gli operatori del CpI a chiedere che venga tolto il reddito di cittadinanza.
Altro punto da chiarire è che i navigator e operatori dei centri per l’impiego non segnalano le situazioni sospette per un accanimento personale: il loro è un obbligo di legge. Le fattispecie da segnalare non riguardano solo lavoro in nero ma anche tutte le altre informazioni non corrispondenti alla realtà dei fatti in merito ai requisiti per il RdC. Pensiamo all’ISEE, ai cambi di residenza etc.
L’operatore è tenuto a segnalare anche la mancata presentazione di uno solo dei componenti del nucleo familiare, non necessariamente il beneficiario dell’assegno. In tal caso si possono controllare sul sito le persone che possono essere esonerate dalla convocazione presso il centro per l’impiego. La decadenza dal beneficio scatta in automatico alla terza assenza ingiustificata (alla prima viene decurtata una mensilità, alla seconda due).
Chi si rifiuta di sottoscrivere il Patto per il Lavoro, pur non essendo esonerato da tale obbligo, perde il diritto al Reddito di Cittadinanza.
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