Coppie di fatto: ecco come cambiano diritti e doveri
Sono considerati coppia di fatto due individui maggiorenni, anche dello stesso sesso, unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, conviventi in una dimora abituale nello stesso comune. Le forme di tutela sono più deboli rispetto ai diritti riconosciuti alle unioni civili. Sono però tutelati i diritti dell’ordinamento penitenziario e sanitario (relativamente alle visite e all’accesso ai dati personali), quelli inerenti alla casa di abitazione e le facoltà riconosciute in caso di interdizione, inabilitazione e amministrazione di eventuale sostegno oltre al diritto di risarcimento del danno da fatto illecito.
Riforma coppie di fatto: che cos’è il contratto di convivenza
Il disegno di legge prevede anche il cd contratto di convivenza: si tratta di un atto pubblico con cui si disciplinano i rapporti patrimoniali relativi alla vita in comune dei coniugi. Attraverso questo accordo i partner possono fissare la comune residenza, indicare le modalità di contribuzione, scegliere il regime patrimoniale di comunione dei beni etc. Il contratto di convivenza si risolve automaticamente in caso di morte di una delle due parti o di matrimonio tra i conviventi o tra uno dei conviventi e una terza persona ma è previsto anche il recesso unilaterale o in accordo. Al termine della convivenza il giudice può decidere per il diritto agli alimenti qualora uno dei conviventi versi in stato di bisogno economico e nella misura fissata in tribunale che tiene conto anche della durata della convivenza.