L’azzardo di Kim Jong-Un
Si consideri che sarebbe il sesto anno di recessione dal 2006, anche se la dimensione della crisi sarebbe la più grave dal 1995, quando il pil arretrò del 4,4% e anche allora, complice la siccità, si registrarono due milioni di morti per carestia. Nelle precedenti cinque occasioni di contrazione, il pil è diminuito mediamente dell’1%.
Ma allora, come mai il leader nordcoreano sembra preoccupato più di lanciare missili nel Pacifico che non al benessere del suo popolo? Aldilà del carattere bizzarro, è probabile che Kim Jong-Un stia scommettendo sul riconoscimento internazionale dello status di potenza regionale per Pyongyang.
Nel frattempo, Pyongyang confida nel sostegno sotterraneo dei cinesi, che mai vorrebbero al loro confine nord-orientale uno stato amico degli americani. Non mette in conto il giovane dittatore di essere diventato motivo di estremo imbarazzo per Pechino, avendo troppe volte tirato eccessivamente la corda e mettendo a rischio le relazioni internazionali tra Cina e USA, in una fase delicata per gli equilibri geo-politici e commerciali globali. (Leggi anche: Nord Corea, spese militari record)