Rendimenti bond Danimarca bassissimi
I rendimenti sovrani restano negativi fino alla scadenza dei 5 anni, ma anche in questo caso i record di inizio 2015 non sono stati toccati di nuovo. I decennali rendono oggi lo 0,48%, ma erano sprofondati allo 0,15% nel febbraio dello scorso anno, anche se nel 2016 sono già scesi di 46 punti base. Quelli a due anni rendono il -0,325%, in calo di 20 bp da inizio anno, ma di circa 55-56 bp più alti dei minimi record di 15 mesi fa.
Franco svizzero non più molto appetibile
In genere, questo ruolo di bene-rifugio è assolto dal franco svizzero in maniera più pregnante, ma il rafforzamento dell’ultimo anno e mezzo e la discesa dei rendimenti sovrani in territorio negativo fino alla scadenza dei 15 anni (un trentennale rende appena lo 0,20%) riflettono un cambio già elevato e prezzi dei bond stratosferici, per cui la Svizzera non è molto appetibile per chi vi deve portare i suoi capitali oggi. Rohde ha già avvertito nel corso del 2015, che scommettere contro la banca centrale di Copenaghen equivale a perdere, anche perché a differenza della collega elvetica, che aveva fissato un “peg” unilateralmente, qui vi è un accordo con la BCE risalente al 2000 per mantenere la stabilità del cambio. E a differenza della politica di Berna, divisa sul punto, il Parlamento danese è unanime nel riconoscere la priorità della difesa del “peg”, considerando che il 75% delle esportazioni si hanno verso l’Eurozona.