Continua il dramma delle compagnie aeree costrette a cancellare i voli con conseguenze nefaste per i lavoratori e i conti dei vettori. Da Ryanair, passando per Alitalia, Easyjet e Lufthansa, solo per citarne alcune, la decisione di cancellare i voli verso il nostro paese non è stata presa a cuor leggero ma ormai sono praticamente nulli i voli che sorvolano lo Stivale, almeno per le prossime due settimane.
La decisione di Lufthansa
Delle ultime ore è la notizia che Lufthansa ha deciso di cancellare 23mila voli dal 29 marzo al 24 aprile.
Easyjet e la cassa integrazione per 1.469 dipendenti
Ancora peggiore la situazione di easyjet, che in Italia rappresenta la terza per passeggeri. La low cost inglese ha chiesto la cassa integrazione per 1.469 dipendenti per un periodo di 9 mesi. Come riporta Il Corriere in un recente articolo, infatti, a causa del drastico calo delle prenotazioni e di conseguenza dei ricavi per la stagione estiva, la compagnia ha chiesto alle autorità italiane la cassa integrazione per il periodo indicato. Come comunica Lorenzo Lagorio, country manager Italia, «stante la natura della crisi, anche nell’ottica di salvaguardare nel lungo termine i posti di lavoro, si rende necessario l’avvio di un programma di Cigs mentre una volta che si tornerà operativi sarà avviato un meccanismo di rotazione in relazione all’attività programmata nell’ambito di ciascuna base». La cassa integrazione dovrebbe riguardare piloti e assistenti di volo ma anche il personale di terra. Nel dettaglio i numeri parlano di 309 piloti e 610 assistenti di volo con base a Milano Malpensa, 86 piloti e 195 assistenti di volo con base a Venezia, 80 piloti e 172 assistenti di volo con base a Napoli a cui vanno aggiunti 17 addetti al personale di terra.
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