Coronavirus e conseguenze economiche: gli insegnamenti della peste nera del Trecento

Alcuni insegnamenti che la peste nera ha lasciato in eredità all’Inghilterra e alle altre nazioni che oggi si trovano ad affrontare la pandemia del Coronavirus.
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Il nuovo Coronavirus è solo l’ultima pandemia che ha investito il pianeta. La storia dell’uomo convive da tempo con le pandemie. La più grave in ordine di recente è stata l’influenza spagnola, che causò la morte di circa 50 milioni di persone. Quasi 1500 anni prima il mondo antico dovette fare i conti con la peste di Giustiniano: secondo i calcoli effettuati dagli storici, persero la vita 25 milioni di persone. Ma l’epidemia che causò il maggior numero di vittime fu la peste nera del Trecento: sono state calcolati tra i 75 e i 200 milioni di decessi.

A pagare un tributo pesantissimo fu l’Inghilterra, dove la popolazione venne letteralmente dimezzata.

Le conseguenze della peste nera sul regno inglese

L’Inghilterra, allora guidata da Riccardo II, introdusse un’imposta punitiva sulla popolazione, al fine di finanziare la campagna militare contro la Francia. Il nuovo balzello economico scatenò una violenta rivolta da parte dei contadini, esausti dopo anni di peste e inferociti per l’atteggiamento arrogante mostrato dal potere centrale. Prima ancora della tassa chiamata testatico, il Parlamento inglese decise di intervenire in maniera diretta sulla gestione dell’economia del Paese. In quest’ottica rientra l’introduzione dello Statuto dei lavoratori, finalizzato a riportare i salari al livello di retribuzione precedenti all’epidemia. Il provvedimento non funzionò, perché negli anni successivi gli stipendi furono più alti. Si cercò poi di limitare il movimento delle persone, ma anche questa azione non si rivelò lungimirante, portando allo scoppio di accesi tumulti in tutta l’Inghilterra.

La lezione della peste nera all’Inghilterra

Alcuni insegnamenti che la peste nera ha lasciato in eredità all’Inghilterra e alle altre nazioni che oggi si trovano ad affrontare la pandemia del Coronavirus.

  • Tentare di mantenere lo status quo può portare a rivolte e tumulti. Le ricadute economiche dovute alla pandemia vanno dunque gestite con un elevato livello di attenzione.

  • Costringere la popolazione alla quarantena per un periodo di tempo prolungato può scatenare una sommossa popolare. Anche in questo caso dunque i Governi sono invitati a riflettere sulle modalità e i tempi riguardanti le misure di limitazione agli spostamenti.

  • Un periodo prolungato di pandemia può causare una reazione psicologica violenta in parte della popolazione, che a sua volta potrebbe sfociare in aggressioni xenofobe.

A distanza di sette secoli l’Inghilterra (e il resto d’Europa) avranno imparato la lezione della peste nera?

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