L’emergenza coronavirus continua a tenere banco. Nell’ultimo decreto del governo, che dispone la chiusura dei negozi e delle attività legate alla ristorazione per le prossime due settimane, si specifica ancora una volta che supermercati e negozi di alimentari saranno sempre aperti e che gli italiani non dovranno temere di rimanere senza cibo o scorte. Nonostante tutto, però, in tanti si sono ancora una volta accalcati davanti ai supermercati anche se aumentano le richieste di servizi di spesa a domicilio.
Ritardi spesa online per le troppe richieste
Tra le catene che permettono questa modalità c’è Esselunga che ha reso gratuito il contributo di consegna per gli over 65. La catena spedisce a casa nelle aree in cui è presente, Lombardia, Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Liguria (La Spezia), Veneto (Verona) e Lazio (Roma e Aprilia) ma bisogna tenere conto che viste le numerose richieste servono vari giorni, tre o quattro, prima di ricevere la spesa a casa. Alcuni utenti hanno segnalato anche tempi fino a 9 giorni.
Anche Carrefour ha attivo il servizio di consegna a domicilio gratis per gli over 60 ma come per Esselunga le richieste sono troppe e si sono creati veri e propri rallentamenti che si stanno cercando di limitare. La catena ha specificato che la consegna avverrà “sul pianerottolo davanti la porta”.
C’è anche Amazon Prime Now
Anche Coop ha attivo il servizio di consegna a domicilio in molte province il numero di ordini si è rivelato molto alto e la catena ha specificato che alcuni prodotti potrebbero essere consegnati con qualche ritardo. Conad, invece, ha attiva la funzione «ricevi la spesa a casa» in 15 province italiane e nonostante tutto sta riuscendo a garantire la consegna in 12-24 ore.
Infine Amazon Prime Now è attivo nella consegna della spesa a Milano, Roma e Torino in collaborazione con Pam e Unes ma anche il colosso americano sta avendo qualche difficoltà nelle consegne a causa delle troppe richieste.
Leggi anche: Allarme coronavirus: tra rincari del 6mila per cento e supermercati svuotati