Nouriel Roubini, noto economista statunitense, ha elencato una serie di indizi secondo cui entro la fine del decennio appena cominciato il mondo vivrà una profonda crisi economica, avviata da quello che è stato già soprannominato come il cigno nero (alias coronavirus). La personalità di Roubini è tra le più influenti nel settore dell’economia. Fu lui ad esempio, insieme a pochi altri, ad anticipare la crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti, che provocò la grande recessione in Europa e in molti altri Paesi.
Post coronavirus: tutti gli indizi per una nuova depressione economica
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Alto debito pubblico: per una ripresa più rapida molti Paesi inizieranno a spendere in deficit, aumentando così il disavanzo fiscale.
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Paesi più vecchi: la crisi economica già in atto porterà le persone a fare sempre meno figli, rendendo i Paesi più vecchi, con ripercussioni pesanti sulla spesa sanitaria, che diventerà insostenibile.
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Deflazione: le persone rinvieranno gli acquisti non indispensabili, costringendo le aziende a diminuire i prezzi dei beni o servizi rimasti invenduti
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Stagflazione: le politiche monetarie non convenzionali perseguite dai Paesi nel tentativo di risollevare l’economia porteranno alla stagflazione, uno scenario in cui i prezzi aumenteranno contemporaneamente alla stagnazione economica
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Digital disruption dell’economia: Roubini sostiene che nelle nazioni di tutto il mondo si assisterà all’automatizzazione del lavoro, fenomeno che porterà a una diminuzione generale dei salari
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Globalizzazione al capolinea: i Paesi cercheranno di tornare autosufficienti, con Stati Uniti e Cina a guidare tale processo
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Il ritorno del nazionalismo: la storia parla da sola, è altamente probabile il ritorno delle correnti populiste e nazionaliste in un periodo di grave crisi economica, con conseguenti misure rigide dal punto di vista economico
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Aumento rivalità Stati Uniti e Cina: il muro contro muro tra Usa e Cina raggiungerà livelli ancora più alti nel corso dei prossimi mesi, dopo le schermaglie dei mesi precedenti la pandemia
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Seconda guerra fredda: lo scenario conseguente a un aumento di tensioni tra le due super potenze mondiali porterebbe a una seconda guerra fredda
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La colpa dell’uomo: l’ultimo fattore è costituito dall’uomo, responsabile di quanto accaduto.
Facile prevedere una nuova crisi qualora venissero confermati fattori quali la carenza di norme igieniche e lo sfruttamento eccessivo delle risorse ambientali
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