Cassa integrazione per tutti, anche per chi ha un solo dipendente. Il decreto cura-Italia approvato dal Consiglio dei ministri prevede la cassa integrazione in deroga che viene estesa all’intero territorio nazionale, a tutti i dipendenti, di tutti i settori produttivi.
I datori di lavoro, comprese le aziende con meno di 5 dipendenti, che sospendono o riducono l’attività a seguito dell’emergenza epidemiologica, possono ricorrere alla cassa integrazione guadagni in deroga con la nuova causale “COVID-19” per la durata massima di 9 settimane.
Cassa integrazione di 9 settimane per tutti
Questa possibilità, informa una nota, viene estesa anche alle imprese che già beneficiano della cassa integrazione straordinaria. La possibilità di accesso all’assegno ordinario con causale “emergenza COVID-19” è esteso anche ai lavoratori dipendenti presso datori di lavoro iscritti al Fondo di integrazione salariale (FIS) che occupano mediamente più di 5 dipendenti. Per le aziende beneficiarie di ammortizzatori la novità, dunque, è l’introduzione di una causale specifica per l’emergenza. Se tali aziende sospendono o riducono l’attività a causa del coronavirus, possono chiedere la cassa integrazione ordinaria o l’assegno ordinario di solidarietà Fis riservato ad aziende con più di 5 dipendenti per il periodo compreso fra il 23 febbraio e il 31 agosto 2020 fino a un massimo di nove settimane.
La domanda all’Inps
Per accedere alla misura a sostegno del reddito, si applica una procedura semplificata che prevede la dispensa dai vincoli sui termini, sui limiti alla fruizione e su informazione e consultazione sindacale. La domanda va presentata all’Inps entro la fine del quarto mese successivo a quello di inizio della sospensione o riduzione attività. Per l’assegno ordinario al Fis è vincolate la modalità di pagamento diretto da parte dell’Inps. In merito ai beneficiari, è sufficiente che risultino dipendenti al 23 febbraio, mentre non si tiene conto del requisito di anzianità (90 giorni).
Nuova Cig in deroga
Il decreto Cura Italia istituisce anche un fondo da 3,29 miliardi di euro per concedere la cassa integrazione in deroga anche a datori di lavoro con un solo dipendente, compresi quelli agricoli, della pesca e del terzo settore e degli enti religiosi, con la sola esclusione del lavoro domestico. La gestione di questa straordinaria misura di Cig è affidata alle Regioni e Province autonome che potranno riconoscere la cassa integrazione per periodi massimi di nove settimane in conseguenza dell’emergenza, previo accordo con i sindacati più rappresentativi a livello nazionale. Le domande per questo tipo di cassa integrazione dovranno pertanto essere presentate alle Regioni, anche se poi sarà sempre l’inps a provvedere al pagamento degli assegni direttamente ai lavoratori.