Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo Dpcm recante ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 sull’intero territorio nazionale.
Il decreto contiene misure più stringenti volte ad arginare la crisi del Coronavirus, che in questi giorni sta colpendo il nostro paese.
Si va dalla sospensione delle attività commerciali al dettaglio (fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità), delle attività dei servizi di ristorazione e altro ancora.
Novità anche in tema di lavoro agile. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Smart Working, le novità
Attraverso il Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri di ieri, 11 marzo 2020, contenente “Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale”, vengono emanate nuove misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 sull’intero territorio nazionale.
Per quanto riguarda le novità sul lavoro agile, ai sensi dell’art. 1, comma 6 del decreto, viene disposto quanto segue: “fermo restando quanto disposto dall’art. 1, comma 1, lettera e), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 e fatte salve le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza, le pubbliche amministrazioni, assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attività indifferibili da rendere in presenza”.
Dunque, lo Smart Working può essere svolto in via ordinaria e, soprattutto, senza obblighi informativi.
Inoltre, ai sensi del comma 10 dello stesso articolo: “Per tutte le attività non sospese si invita al massimo utilizzo delle modalità di lavoro agile”.
Anche in quest’ultimo caso, viene rivolto l’invito al lavoro agile, nei limiti, ovviamente, della natura stessa della mansione svolta dal lavoratore.
Per maggiori approfondimenti si legga il Dpcm del 11 marzo 2020.
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