Corrispettivi Telematici: cosa fare se l’esercente chiude una sede dotata di registratore telematico? L’Ade chiarisce

Ecco le indicazioni dell’Ade per la corretta trasmissione telematica dei corrispettivi a seguito della chiusura della propria sede a causa dell’emergenza coronavirus.
4 anni fa
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Il decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020 (cosiddetto decreto Rilancio) ha disposto la riapertura di molteplici attività economiche e produttive, che può avvenire solamente in conformità con le regole per il contenimento del contagio disposte dalla Regione ove è ubicata l’attività o, ove assenti, dalle linee guida nazionali.

Il 20 maggio 2020, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito una guida che contiene le indicazioni relative ai registratori telematici per la chiusura degli esercizi. Vediamo meglio di cosa si tratta.

 

Cosa deve fare l’esercente che chiude una sede dotata di registratore telematico?

l’Agenzia delle Entrate ha di recente pubblicato sul proprio sito una guida dal titolo “l’emergenza coronavirus e i corrispettivi telematici”, la guida contiene le indicazioni per la corretta trasmissione telematica dei corrispettivi a seguito della chiusura della propria sede a causa dell’emergenza coronavirus.

In particolare, chiarisce l’Agenzia delle Entrate chiarisce che: “se l’esercente chiude una sede dotata di registratore telematico, allo stesso modo dei giorni in cui l’esercizio rimane chiuso per motivi ordinari (ad esempio, riposo settimanale, ferie o malattia), l’esercente non è tenuto ad effettuare alcuna operazione sul registratore telematico, né ad effettuare alcuna comunicazione all’Agenzia delle entrate”.

Quando, al termine della prima giornata di riapertura, l’esercente effettuerà la chiusura di cassa giornaliera, in automatico il registratore telematico certificherà all’Agenzia delle entrate l’assenza di corrispettivi memorizzati durante i giorni in cui l’esercizio è rimasto chiuso.

 

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