Corsa alle ricoperture in borsa dopo i crolli, vediamo un esempio con le azioni Stm

Dopo i crolli in borsa sono arrivate le ricoperture degli investitori che avevano scommesso sui ribassi dei titoli. Esempio azioni Stm.
1 settimana fa
3 minuti di lettura
Ricoperture in borsa dopo i crolli
Ricoperture in borsa dopo i crolli © Licenza Creative Commons

Le borse mondiali sono tornate a respirare dopo i crolli accusati nelle sedute successive all’annuncio dei dazi da parte dell’amministrazione Trump. Ma la tensione finanziaria è tutt’altro che alle spalle. Ci saranno ancora settimane e mesi di volatilità, il tempo di scontare appieno nei prezzi degli asset la situazione che si andrà delineando riguardo alle relazioni commerciali tra stati. Indubbiamente, il parziale recupero c’è stato, anche se come vedremo è stato spesso sostenuto dalle ricoperture in borsa.

Come funzionano le scommesse ribassiste

Prima di spiegare cos’è accaduto per numerosi titoli negoziati, torniamo su un concetto poco chiaro a molti: le scommesse ribassiste.

Siamo portati a pensare che in borsa si guadagni solamente se i prezzi salgono. Invece, è perfettamente possibile guadagnare anche quando scendono. Come? Attraverso le vendite allo scoperto, note in inglese anche come “short selling”.

In pratica, se credi che il prezzo di un’azione scenda, la vendi subito senza disporla materialmente con l’obiettivo di acquistarla quando costerà di meno. Esempio: le azioni Alfa oggi quotano a 100 euro, ma io penso che scenderanno nei prossimi giorni o settimane. Come le vendo, dato che non le posseggo? Due le strade: me le faccio prestare da un broker dietro il pagamento di una commissione legata al tempo dell’operazione o le vendo a terzi con la promessa di consegnare i titoli entro una certa data. In questo secondo caso, le vendite allo scoperto sono anche definite “nude” (“naked”).

Ricoperture per limitare le perdite

Se effettivamente il prezzo scendesse a 80 euro, io lo acquisterei per 20 euro in meno rispetto a quanto le avessi già vendute.

Questo sarebbe il mio guadagno, dal quale dovrei sottrarre la commissione da pagare al broker. E se il prezzo, anziché scendere, salisse? Questo è un grosso rischio per gli scommettitori ribassisti, i quali rischiano di perdere molto più del capitale per cui si sono esposti. Infatti, se scommetto sul rialzo di un titolo, il peggio che possa capitarmi è che quel titolo si azzeri di prezzo e io perda il 100% del capitale. Ma se scommetto al ribasso, non esiste limite a cui il prezzo possa salire. Nell’esempio precedente, se le azioni Alfa s’impennassero a 1.000 euro, perderei ben 900 euro sui 100 ricavati: il 900%!

Esempio di possibile short squeeze

E qui scatta il meccanismo delle ricoperture in borsa o short squeeze, alla base dei movimenti rialzisti bruschi di questi giorni per alcuni titoli quotati. Prendiamo ad esempio le azioni Stm. Come potete notare dal grafico sottostante, esse nell’ultima settimana sono oscillate tra un minimo di 16,35 e un massimo di 19,20 euro. Hanno risentito, oltre alle vicissitudini aziendali, delle notizie contrastanti arrivate da Washington sui dazi. Dopo interminabili sedute in caduta libera, le borse hanno iniziato a rifiatare quando il presidente americano Donald Trump ha concesso una pausa di 90 giorni sulle tariffe, al fine di avere il tempo di stringere accordi bilaterali con ciascuno stato straniero.

Azioni Stm
Azioni Stm © Licenza Creative Commons

Le azioni Stm sono schizzate dai 16,61 euro della chiusura di mercoledì 9 ai 19,20 euro della riapertura di giovedì 10. Un boom di circa il 15,50%, che si spiega in buona parte con le ricoperture in borsa. In pratica, il mercato era diventato molto ribassista, cioè scommetteva che i prezzi sarebbero scesi ulteriormente. Quando, a borse europee chiuse, Trump ha parzialmente invertito la rotta, hanno fiutato il rischio di assistere ad un rialzo dei prezzi ed è scattata la corsa alle ricoperture per numerosi titoli in borsa. In pratica, i ribassisti hanno voluto limitare le perdite acquistando i titoli (al rialzo) su cui avevano scommesso contro. In altri casi, hanno probabilmente acquistato a prezzi inferiori a quelli di vendita, pur più alti di quanto avessero immaginato.

Ricoperture in borsa, fattore tempo

Una conseguenza delle ricoperture in borsa è che i rialzi seguiti ai crolli si accentuano. Infatti, oltre alla domanda ordinaria che porta i titoli ad apprezzarsi, c’è quella dei ribassisti che corrono a scongiurare il pericolo di un bagno di sangue. Il fattore tempo è fondamentale in questi casi. In effetti, se ci pensate un ribassista potrebbe attendere che i prezzi tornino a scendere dopo alcune sedute o settimane o mesi. Il fatto è che non dispone quasi mai di così tanto tempo. Se ha effettuato una vendita “nuda”, ha promesso la consegna entro una certa data. Se ha fatto ricorso al prestito presso un broker, dovrà pagare un interesse molto alto e legato al numero di giorni. Questo spiega perché le borse spesso sembrano rimbalzare eccessivamente dopo un tracollo. Dietro non c’è solo ottimismo, bensì un fattore tecnico.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

pensione operai
Articolo precedente

Prima dei 62 anni in pensione: per gli operai ecco gli scivoli disponibili

fondo nuove competenze domanda
Articolo seguente

Fondo Nuove Competenze, record domande: cresce la fame di formazione nelle imprese italiane