Buongiorno Dottor Timpone,
sono uno studente della facoltà di Economia Aziendale, ho trovato il suo indirizzo email a margine di un suo articolo grazie ad una ricerca su Google poiché incuriosito dal rendimento negativo delle obbligazioni. Le scrivo per chiederle se le è possibile darmi una delucidazione su un passaggio del suo articolo che non mi è chiaro. L’articolo è il seguente: https://www.investireoggi.it/guadagnare-con-i-rendimenti-negativi-della-germania-ecco-come/. Come lei spiega nell’esempio, ipotizza l’acquisto da parte di un potenziale investitore di un Bund con scadenza Febbraio 2028. Le mie domande sono le seguenti: 1) la prima forse banale, la offenderà ma la rivolgo ugualmente, riguarda il metodo del calcolo del rendimento lordo del titolo pari allo -0.23%; 2) non capisco perché paragonare un Bund con scadenza al 2028 con il tasso Euribor a 3 mesi; 3) non capisco la relazione tra il Bund con scadenza febbraio 2018 e quello con scadenza agosto 2027, come è possibile, se in principio ho acquistato il Bond che scade a posteriori, come posso “relazionare” la vendita di questo prodotto con la quotazione (106,2) di un prodotto diverso perché ha scadenza diversa?
Rispondo con piacere al giovane lettore, iniziando proprio dal concetto di rendimento negativo.
Per investire in bond conta la cedola, non solo il rendimento
Passiamo agli altri punti: perché raffrontare l’Euribor a 3 mesi con scadenze dei Bund ben più lunghe e le stesse scadenze diverse dei Bund? Gli investitori istituzionali prendono a prestito denaro da controparti finanziarie ai tassi segnalati dall’Euribor alle varie scadenze, da anni tutti negativi. Questo significa che per loro conviene prendere a prestito capitali da investire in titoli, anche tedeschi, il cui rendimento risulti fino a un po’ meno negativo dei tassi (passivi) loro applicati. Se mi prestano denaro al -0,4% e investo in un bond al rendimento del -0,3%, otterrò un margine pari allo 0,1%, per cui anche un rendimento negativo mi farebbe guadagnare.
Effetto “roll” sui bond
Giustamente, il nostro studente si chiede che senso abbia raffrontare tassi con scadenze molto differenti. La risposta sta nel fatto che il mercato non punta ad attendere che le obbligazioni arrivino a scadenza quando si butta in operazioni di natura speculativa, bensì a rivenderle a prezzi più alti alla prima occasione utile. Dunque, se è vero che dovrò restituire il denaro preso in prestito dopo tot mesi, per allora avrò verosimilmente disinvestito, altrimenti rinnoverò il prestito alla scadenza, se le condizioni lo consentono.
E, infine, perché nell’articolo di cui sopra ho raffrontato scadenze di Bund tra loro di un anno differenti? Se la curva dei rendimenti resta invariata, un titolo con scadenza residua pari a 8 anni tra 12 mesi sarà di 7 anni. Poiché oggi un Bund a 8 anni rende il -0,725% e uno a 7 anni il -0,78%, tra un anno il primo dovrebbe scendere ancora di rendimento e salire, quindi, di prezzo (effetto “roll”).
I rischi dei BTp con cedola alta, ecco la grande minaccia al rendimento