Il Tesoro ha tenuto ieri il collocamento di titoli di stato a medio-lungo termine, tra cui il BTp€i 15 maggio 2033 e cedola reale 0,10% (ISIN: IT0005482994). L’importo offerto è stato di 1,25 miliardi di euro, a fronte del quale sono arrivati ordini per 1,63 miliardi. L’esito dell’emissione dell’ottava tranche è stato di un rendimento in salita al 2,45%, dato che il prezzo di aggiudicazione si è attestato a 78,25 centesimi, sotto i 79,66 della chiusura sul mercato secondario di lunedì. Al termine dell’operazione, in circolazione risultavano esservi 9,4 miliardi di euro di questo bond, la cui prima emissione risale al febbraio scorso per l’importo di 5 miliardi.
Bund 10 anni al 2,20%
Il BTp€i 2033 è un titolo di stato decennale indicizzato al tasso d’inflazione Eurostat. In un momento come questo, in cui la perdita del potere di acquisto accelera di mese in mese ed è già ai massimi da una quarantina di anni in Europa, l’attenzione per questo genere di bond sta crescendo. Con un rendimento del 2,45% e un BTp 2033 con cedola fissa al 4,48% nella seduta di ieri, in buona sostanza il mercato starebbe scontando un’inflazione media nell’Eurozona del 2% per i prossimi dieci anni.
Sarà contenta la BCE, il cui target d’inflazione per il medio termine è proprio del 2%. Le aspettative non si starebbero ancora disancorando. Alla luce di questi dati, possiamo esprimere qualche valutazione in più sul Bund a 10 anni, il cui rendimento lordo ieri si avvicinava alla soglia del 2,20%, mai così in alto nell’ultimo decennio. Il bond tedesco inizia a risultare appetibile anche nel resto dell’area, dato che offrirebbe una remunerazione netta annua quasi alla pari dell’inflazione media.
BTp€i 2033, rendimento reale netto quasi al 2%
Non sarà generoso quanto il BTp a 10 anni, che ieri stava al 4,65%. Tuttavia, la qualità dell’asset è nettamente superiore. Il rating è AAA, mentre l’Italia può esibire un pessimo BBB.
Tornando al BTp€i 2033, oggi come oggi garantisce un rendimento lordo dell’11,75%, incluso il tasso d’inflazione Eurostat. Tenete conto che l’inflazione italiana è stata dell’8,4% ad agosto, per cui il rendimento reale netto alla scadenza attualmente sfiora il 2%. Scusate se è poco.