Quante volte capita che nonostante il bollo auto sia pagato o nonostante andato in prescrizione si riceva, comunque, la cartella di pagamento da parte dell’agente della riscossione cui la regione si è affidata per il recupero del proprio credito.
Questo succede in quanto l’avvenuto pagamento o la prescrizione non è immediatamente aggiornata nelle banche dati.
La prescrizione
Il bollo auto ha un termine di prescrizione non troppo lungo. La tassa sul possesso del veicolo si prescrive entro tre anni.
Quindi, ad esempio, il bollo auto in scadenza nel 2021 si prescrive entro il 31 dicembre 2024.
Bisogna stare però attenti all’eventuale interruzione del termine di prescrizione. L’interruzione si verifica, ad esempio, se nel corso del triennio la regione (ente di competenza per il bollo auto) abbia inviato un avviso di omesso pagamento, invitato il contribuente a mettersi in regola entro un determinato periodo di tempo.
Con riferimento al bollo auto del 2018, quindi, ad esempio c’è interruzione del termine triennale di prescrizione se nel 2020 la regione abbia notificato avviso di pagamento.
Cartella bollo auto: come comportarsi
Laddove nonostante trascorsi i tre anni di prescrizione oppure nonostante il bollo auto sia stato pagato, il cittadino dovesse ricevere una cartella da parte dell’agente della riscossione, in cui si contesta l’omesso versamento, si hanno due strade percorribili:
- presentare istanza di autotutela
- fare ricorso.
Il primo tentativo è quello di fare richiesta di annullamento della cartella presentando un’istanza di autotutela, ossia una richiesta in carta libera in cui si chiede di annullare la cartella in quanto la tassa contestata risulta regolarmente pagata (allegare all’istanza la ricevuta di avvenuto pagamento).
Laddove l’istanza di autotutela non dovesse andare a buon fine, è possibile, comunque, presentare ricorso dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale competente e ciò entro 60 giorni dalla notifica della cartella stessa.
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