In questi giorni si è tanto parlato della probabile cancellazione del reddito di cittadinanza. Il 25 settembre ci saranno le prossime elezioni nazionali. Stando ai sondaggi, il centro destra è molto avanti rispetto agli altri partiti. Un centro destra che ha già dichiarato di voler sostituire questo strumento con un’altra misura anti-povertà: il “reddito di solidarietà”.
Non solo la destra, anche tanti alti partiti, con idee diametralmente opposte, vorrebbero quantomeno modificare il reddito di cittadinanza in senso restrittivo.
Soltanto qualche settimana fa, con la conversione in legge del decreto aiuti, è stata approvata quasi all’unanimità una norma che riguarda il reddito di cittadinanza e che è già stata ribattezzata come la “spazza divani”.
Reddito di cittadinanza, perché molti partiti lo vogliono cancellare?
La critica sollevata al reddito di cittadinanza, principalmente, è una: questo strumento, secondo i suoi detrattori, scoraggerebbe la ricerca di un nuovo lavoro. La deputata della Lega Rebecca Frassini, prima firmataria della norma spazza divani e membro della commissione Bilancio alla Camera, ha dichiarato quanto segue:
“Spesso chi percepisce il reddito di cittadinanza ha dimostrato, in questi anni, di non aver voglia di lavorare e tutto questo si ripercuote sulla nostra già fragile economia”.
Eppure, in questi anni, ci sono state anche tantissime vicende, spesso raccontate dai media, di persone che grazie al reddito di cittadinanza sono riuscite a tornare ad una vita dignitosa. Soggetti che, grazie al sussidio, hanno potuto rinunciare a lavori in nero, mal retribuiti e, soprattutto, all’illegalità.
Emblematico è il caso di un percettore di reddito di cittadinanza residente a Palermo, il quale – alle telecamere di “In Onda”, su La7 – ha voluto raccontare la sua storia. Prima del reddito di cittadinanza, ha spiegato l’uomo, vivevo d’espedienti. In Particolare, facevo il parcheggiatore abusivo.
Grazie al reddito di cittadinanza ha potuto così cambiare la propria vita, ed è bastato davvero poco. L’assegno che oggi percepisce è soltanto di 500 euro, sufficienti per permettergli il cambio di vita. Lo stesso, davanti alle telecamere, ha infine dichiarato che sarebbe ben felice di rinunciare fin da subito al sussidio per un lavoro onesto e rispettabile.