Il mese di settembre non è solo quello che segna la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Gli italiani che pagano le imposte (ma anche quelli che evadono) devono segnare a calendario l’altra importante scadenza. Quella di fine mese. Entro il 30 settembre 2022, infatti, bisogna inviare al fisco il Modello 730/2022 (anno d’imposta 2021).
Ricordiamo quali sono le modalità di invio:
- il Modello 730/2022 precompilato può essere trasmesso
- direttamente dal contribuente
- tramite sostituto d’imposta (se questi presta assistenza fiscale)
- rivolgendosi a CAF o professionista abilitato
- il Modello 730/2022 ordinario, può essere inviato
- tramite sostituto d’imposta (se questi presta assistenza fiscale)
- rivolgendosi a CAF o professionista abilitato.
Ad ogni modo, non tutti, possono utilizzare questo modello per fare la dichiarazione redditi.
Dichiarazione redditi, le verifiche da fare
La prima cosa da fare è capire se si è obbligati a fare dichiarazione redditi. Se obbligati occorre provvedere altrimenti si rischiano sanzioni. Se, invece, non obbligati bisogna fare un’altra valutazione, ossia controllare se conviene presentare comunque la dichiarazione. E’ il caso in cui si hanno molte spese da scaricare che fanno maturare un credito d’imposta a proprio favore.
Questo credito può essere chiesto a rimborso oppure in compensazione (per pagare altri tributi). Una volta fatte queste verifiche bisogna capire quale modello dichiarativo utilizzare. Quindi, se si può fare dichiarazione redditi con il 730 oppure se con il Modello Redditi.
Il vantaggio di poter fare la dichiarazione redditi con il Modello 730 è dato dal fatto che se, c’è sostituto d’imposta (quindi si ha busta paga o pensione), il rimborso è fatto (quasi subito) direttamente sullo stipendio (o pensione).
Se, invece, si utilizza il Modello Redditi, il rimborso dovrà essere fatto dall’Agenzia delle Entrate (in questi casi si aspetta anche un anno).
Modello 730 e Modello Redditi, tuttavia, presentano anche scadenze diverse. Il primo, come detto scade il 30 settembre, invece, il secondo il 30 novembre.
Modello 730 non presentato, quali conseguenze
Se un contribuente si trova nella posizione di poter presentare la dichiarazione redditi con Modello 730, nulla gli impedisce di effettuare la cosa attraverso il Modello Redditi Persone Fisiche.
Ciò significa una cosa sola. Chi salta la scadenza del 30 settembre 2022 senza inviare il Modello 730 non rischia nessuna sanzione. Questo perché avrà sempre la possibilità di presentare la dichiarazione redditi utilizzando il Modello Redditi Persone Fisiche ed inviandolo entro il 30 novembre.
Attenzione però, se dal Modello Redditi dovesse scaturire un debito d’imposta non pagato alle scadenze previste (30 giugno 2022 o 22 agosto 2022), bisogna pagare l’imposta omessa (con Modello F24) e versare anche la sanzione per il ritardo (applicando il ravvedimento operoso).
Omessa dichiarazione, sanzioni
Solo nel caso in cui, si dovesse saltare anche la scadenza del 30 novembre, scatteranno sanzioni per il mancato invio della dichiarazione redditi (sempreché si è obbligati a farla).
Si avranno, comunque, altri 90 giorni di tempo prima che scatti omissione dichiarativa. Quindi, è sufficiente trasmettere il Modello Redditi entro il 28 febbraio 2023. In questo caso si deve pagare anche una sanzione di 25 euro.
Se poi nemmeno dopo i 90 giorni si trasmette la dichiarazione, allora scatta l’omissione con applicazione della sanzione piena (che dovrà essere applicata dall’Agenzia delle Entrate). Il prezzo da pagare in questo caso è abbastanza alto. Per l’omissione della dichiarazione redditi si applica una sanzione
dal 120% al 240% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 250. Se non sono dovute imposte, si applica la sanzione da euro 250 a euro 1.000.
Se la dichiarazione omessa è presentata dal contribuente entro il 30 novembre 2023 (termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta 2022), la sanzione è dal 60% al 120% dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 200.
Si tratta delle sanzioni previste specificamente dall’art. 1 comma 1 D. Lgs. n. 471/1997.