Cosa succede ai BTp dopo l’upgrade dell’outlook Moody’s?

Moody's non solo non ha bocciato i BTp, ma ne ha alzato l'outlook a "stabile". La reazione sul mercato è positiva per i nostri titoli di stato.
10 mesi fa
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BTp sotto la lente dopo la promozione di Moody's
BTp sotto la lente dopo la promozione di Moody's © Licenza Creative Commons

Si temeva una bocciatura con conseguenze devastanti per il sistema finanziario italiano e non solo. Invece, venerdì sera l’agenzia Moody’s non solo ha confermato il rating Baa3 per i nostri BTp, ma ha altresì migliorato l’outlook da “negativo” a “stabile”. Immediata la reazione del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il quale ha parlato di riconoscimento per la sua manovra “prudente” e “credibile”. Nella mattinata odierna, lo spread con i Bund sta restringendosi ulteriormente in direzione 170 punti base e il rendimento decennale risulta sceso sotto il 4,35%.

Outlook Moody’s, ragioni dell’upgrade

A cosa si deve tanta benevolenza di Moody’s, che non è stata mai tenera con l’Italia negli ultimi tempi, tanto da arrivare a minacciare un declassamento nei mesi scorsi? Non si sono verificate quelle condizioni che avrebbero portato al “downgrade”, cioè il forte deterioramento nella crescita economica italiana, una traiettoria del debito pubblico in ascesa e condizioni finanziarie peggiorate. Il PIL italiano ha rallentato il passo rispetto alle previsioni di inizio anno, ma sostanzialmente tiene botta. Il rapporto tra debito e PIL scenderà meno del previsto, ma non segnala nulla di preoccupante e, infine, non sembra che le condizioni finanziarie stiano tendendo al peggio.

Calo rendimenti e prudenza fiscale premiano BTp

Una mano di aiuto l’ha data quasi certamente il recente calo dei rendimenti e degli spread. Le principali banche centrali avrebbero cessato la stretta sui tassi di interesse e ciò favorisce quei paesi maggiormente indebitati come l’Italia. Le prospettive a medio termine non peggiorerebbero e il rifinanziamento dei debiti non è atteso ancora più costoso di oggi. Anzi, il mercato sconta un calo dei tassi dell’1% entro il 2024 per l’Eurozona.

Quanto alla manovra, essa ha sì indisposto gli investitori per l’innalzamento del deficit- obiettivo per quest’anno e il prossimo; tuttavia, ciò è considerata grosso modo una presa d’atto della situazione da parte del governo Meloni, più che una propensione a peggiorare lo stato dei conti pubblici italiani.

La prudenza fiscale è riflessa negli interventi sulle pensioni, i cui criteri sono stati inaspriti per uscire dal lavoro prima dell’età ufficiale.

Attesa per board BCE a dicembre

Dobbiamo aspettarci grossi guadagni a breve per i BTp dopo Moody’s? Il mercato aveva sostanzialmente scontato l’esito positivo, anche se in pochi probabilmente si aspettavano il miglioramento dell’outlook. In assenza di nuovi dati macro che giustifichino gli acquisti, i rendimenti italiani non dovrebbero registrare grossi movimenti nelle prossime sedute. Lo spread decennale a 170 punti è già di per sé un segnale positivo, se pensiamo che in ottobre eravamo tornati a superare la soglia dei 200. Il prossimo market mover di rilievo sarà con ogni probabilità l’ultimo board dell’anno della Banca Centrale Europea.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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