I buoni fruttiferi postali sono dei prodotti di investimento emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa e collocati sul mercato da Poste Italiane. Il segreto del loro successo è che non hanno alcun costo di collocamento e rimborso e poi hanno una tassazione agevolata. In molti si chiedono, però, cosa succede quando un bpfp scade, ecco le info in merito.
I bfp si prescrivono dopo 10 anni dalla scadenza
Dopo 10 anni dalla scadenza, i buoni fruttiferi postali si prescrivono almeno quelli cartacei.
Ricordiamo che i titoli emessi fino al 13 aprile del 2001 si prescrivono a favore del Mef mentre l’importo di quelli emessi dopo il 14 aprile 2001 è versato al Fondo Istituito presso il Mef. I buoni dematerializzati, invece, non cadono in prescrizione perché quando scadono il rimborso avviene in automatico sul conto di regolamento ovvero sul conto corrente postale o sul libretto di chi li ha sottoscritti.
Cosa fare per evitare che i buoni vadano in prescrizione
Per evitare che i buoni vadano in prescrizione è fondamentale conoscere la data di scadenza. Qualora essa non sia riportata dietro al titolo, il suggerimento è quello di recarsi alle Poste chiedendo quando scadranno in modo tale da calcolare quando ci sarà la prescrizione.
Se il buono si smarrisce, invece, si potrà richiedere la duplicazione di esso in qualsiasi ufficio postale mediante la compilazione e la sottoscrizione della denuncia di perdita. Su di essa si dovranno indicare i dati necessari per identificare il titolo ed in maniera sommaria anche le circostanze dell’evento.
Nel caso il titolo sia stato rubato, in più, si dovranno anche portare gli estremi della denuncia presentata agli Organi di Pubblica Sicurezza. La richiesta dei duplicato dovrà essere fatta dal titolare o da tutti i titolari nel caso di buoni cointestati o da un procuratore nel caso di buono intestato al minore.
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